Campione d’Italia col Torino, Patrizio Sala è cresciuto nel Monza: ecco cosa pensa del momento dei granata, della contestazione e dei brianzoli

Patrizio Sala è entrato nella storia del Torino. Nato a Bellusco, in provincia di Monza, è cresciuto proprio nelle giovanili del Monza. Ha giocato al Toro dal 1975 al 1981, con 159 partite e 4 gol, laureandosi campione d’Italia nella stagione 1975/1976. In vista di Torino-Monza di domenica, Toro.it lo ha ascoltato ai suoi microfoni. Di seguito l’intervista.

Patrizio Sala: “Nel derby un Toro piatto, questo mi preoccupa”

Se la striscia negativa dovesse proseguire, Vanoli rischia l’esonero?
“No credo di no. Uno poi si fa mille domande, ma come mai il Toro all’inizio era bello da vedere, faceva risultati e faceva gol? La mancanza di Zapata è evidente. E poi è un po’ un involuzione del cambio del tecnico. A volte si parte subito bene poi c’è uno stallo mentale. Io dico sempre che la continuità è la cosa migliore. Dobbiamo trovare una via di mezzo, essere bravi e avere pazienza. La squadra a me sembra buona. Poi ovvio, senza Zapata manca un punto di riferimento, sia fisicamente che dinamicamente. Non abbiamo un giocatore simile. Ma Sanabria e Adams mi sembrano due buoni giocatori, che possono sopperire a questa mancanza”.

0 gol nelle ultime 3 partite, come mai?
“Il fatto di prendere troppi gol è una cosa da analizzare. Va bene farli, ma credo che il Toro stia prendendo qualche gol di troppo. Ma è anche vero che il derby ti ha detto qualcosa. Era una partita unica e particolare: almeno un po’ di cattiveria e di agonismo… Ho visto un Toro piatto e questo mi preoccupa. Il Toro deve fare una partita da Toro. Mi sembra strano questo calo di determinazione e aggressività. Primo tempo imbarazzante. Secondo tempo un pochino meglio, ma poco ancora. Sembrava che la Juve giocasse contro nessuno. Credo che sia un fatto mentale”.

La contestazione alla società può impattare sulla testa dei giocatori e sulle prestazioni?
“Le cose quando vanno bene, va bene tutto. Ma quando vanno male, è complicato entrare in merito. Io non so che testa hanno i giocatori. Se hanno carattere, temperamento e personalità, tutto quello che li circonda lascia il tempo che trova. Ma se c’è qualcuno fragile, subisce, soprattutto quando perdi. Sconfitte e contestazione, dipende dal carattere della squadra”.

Manca qualche elemento a questo Toro? In quale reparto andrebbe a fare dei ritocchi?
“A sinistra qualche difficolta mi sembra che c’è. Borna Sosa non mi sembra che abbia una buona gamba per fare quel ruolo. Poi io prenderei una punta giovane. Per mettere pepe ad Adams e Sanabria, per fare concorrenza. Quello di Zapata è il ruolo che deve essere sostituito. Per come la vedo io, serve sano agonismo, competizione interna tra gli attaccanti”.

Dove può arrivare questo Toro a fine stagione?
“Ma io lo metto tra le prime 10. Le qualità le ha. La squadra può ambire a quel traguardo. Poi è complicato capire cosa sta succedendo. Lo è per Vanoli, figurati per noi. Ma i giocatori hanno le possibilità, tecniche e fisiche, di poter fare un campionato tranquillo”.

E invece il Monza?
“Ha perso qualche partita immeritatamente, soprattutto contro Atalanta e Milan. 2 gol regolari annullati, ma fa parte del gioco. Il Monza è una squadra che non prende tanti gol, che perde 1-0. Ha difficoltà a trovare la via del gol. Ma i giocatori davanti ci sono: Maldini, Dany Mota, Djuric e Caprari che sta recuperando la forma dopo l’infortunio. Torino-Monza sarà una partita difficile, entrambe hanno bisogno di punti. Prevedo un pari. Ma tanto non ci azzecco mai…”.

Paolo Vanoli
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ultimo aggiornamento: 20-11-2024