Esclusiva / Ciccio Graziani è stato intervistato da Toro.it. Molti i temi toccati tra cui Vanoli, la contestazione e gli attaccanti

Francesco Graziani, per tutti Ciccio, è entrato nella storia del Toro. Con la maglia granata ha vinto lo scudetto nella stagione 1975/1976 da protagonista in coppia con Pulici. Prima di perdere contro la Lazio, il Torino era primo da solo in classifica dopo 5 giornate. L’ultima volta era capitato 47 anni fa, nella stagione 1976/1977 e Graziani giocava ancora nel Toro. Toro.it lo ha intervistato e sono stati toccati molti punti. Di seguito, l’intervista completa.

Dopo tre anni di Juric, adesso c’è Vanoli. Cosa ne pensa di lui?

“Abbiamo 11 punti in classifica, siamo nella zona alta, meglio di così… Peccato per queste ultime due batoste, non ci volevano. Io poi ho fotografato la classifica la settimana passata perché dopo 47 anni siamo tornati ad essere primi in classifica da soli. Speriamo che sia di buon auspicio per il proseguo della stagione. Quest’anno siamo partiti bene e nonostante le batoste siamo ancora vivi. Dobbiamo cercare di tornare a fare buoni risultati. Vanoli è partito bene e a me dicono che è bravo. Dei miei amici l’hanno visto anche lavorare a Pinzolo e confido nel fatto che mi dicono che è bravo. Aspettiamo, diamo tempo a questa squadra. Secondo me, questa squadra, ci può regalare delle belle soddisfazioni”.

Le piacciono i quattro attaccanti?

“Mi piacciono tutti e quattro. Adams mi piace: gli altri li conosciamo e sono bravi. Abbiamo un bel potenziale in attacco e bisognerà cercare di sfruttarlo al meglio. Davanti non siamo male noi, siamo una delle squadre più forti nel nostro campionato italiano. La Juventus per esempio, davanti ha solo Vlahovic, poi dietro c’è Milik che non è ancora in condizione. Ma noi a livello numerico, per dire, siamo messi meglio della Juventus. Le prospettive sono interessanti”.

Cosa ne pensa della contestazione?

“Ma ormai la contestazione a Cairo è intrinseca. Al presidente non gli fai né caldo né freddo, è cronica. C’è gente che lo fa per partito preso. Alcuni sono convinti che Cairo deve andarsene e che è antipatico: chi lo vuole contestare lo contesti. Io tifo Toro, a me non cambia nulla. Guardando la storia del Toro, se non fosse arrivato Cairo noi molto probabilmente saremmo falliti. Poi, si può fare meglio? Sì. Ha qualche colpa? Sì. Ma bisogna dargli anche dei meriti. Se si contesta sempre e comunque, anche quando le cose vanno bene, si contesta per partito preso. E non va bene secondo me. Poi ognuno è libero di ragionare come meglio crede”.

Però ha rimpiazzato Bellanova con Pedersen, la squadra è più debole?

“Noi abbiamo venduto Buongiorno e Bellanova, due giocatori importantissimi. Ma oggi, abbiamo una classifica migliore rispetto a quando c’erano tutti e due. Per me sono importanti i risultati, non i nomi dei giocatori. Buongiorno era da vendere per forza. Su Bellanova non ce lo aspettavamo, francamente ci sono rimasto male anche io. Ma alla fine se sei primo chissenefrega, se non c’è Bellanova ce n’è un altro. Questo è il calcio: contano i risultati la domenica. Se vai bene, ti osannano, se vai male ti danno del cretino“.

Crede all’Europa?

“L’obiettivo minimo è arrivare tra le prime 10, poi dipende da tanti motivi dove arrivi. Inter, Milan, Juventus, Napoli, Roma, Lazio e Atalanta. Queste 7 squadre sono state costruite per obiettivi molto più importanti di quelli che si pone il Toro. Poi Torino, Bologna e Fiorentina si giocano un posto in Europa. Noi dobbiamo giocarci l’Europa con queste squadre qua”.

Paolo Vanoli, head coach of Torino FC, looks on prior to the Serie A football match between Torino FC and SS Lazio.
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ultimo aggiornamento: 01-10-2024