Esclusiva – Intervista a Fusi: “E’ normale che le trattative per giocatori importanti siano lunghe e faticose, ma è giusto accontentare l’allenatore”
Buongiorno Fusi, Mihajlovic è stata la scelta giusta per sostituire Ventura?
Sarà più facile valutare a posteriori. Sicuramente Ventura ha fatto molto bene a Torino, ma probabilmente il suo ciclo era esaurito. Forse si è ottenuto anche di più di quello che ci si aspettava. Adesso, con l’arrivo di Mihajlovic si vuole cercare di fare un ulteriore passo verso l’alto.
Cosa può portare di diverso il nuovo tecnico?
Può essere importante la sua determinazione, dimostrata già negli anni da giocatore e allenatore in Italia. Penso che l’ambiente Toro sia l’ideale per il suo carattere. Mihajlovic e il Toro hanno basato la loro storia sul vigore e il tecnico cercherà di trasmetterlo anche ai giocatori.
Cosa serve per puntare concretamente all’Europa?
Serve continuità, programmazione e un pizzico di fortuna. Penso che il Torino abbia lavorato bene negli ultimi anni e debba continuare su questa strada. Per fare il salto di qualità bisogna confermare i giocatori che dimostrano di essere da Toro e rinforzare la squadra con innesti all’altezza degli obiettivi.
C’è qualche giocatore da ritenere incedibile, nella rosa attuale?
Sicuramente Mihajlovic sta valutando in questi primi giorni di lavoro e chiederà alla dirigenza di confermare i giocatori che ritiene essenziali. Fatto questo, rimarrà da cercare sul mercato i rinforzi adatti.
Ljajic e Iago Falque potrebbero garantire il salto di qualità?
Sono due giocatori molto bravi. E’ sempre difficile mantenere le promesse in un ambiente come Torino, quindi bisogna lavorare a fari spenti e sperare che poi, nel caso arrivino, riescano a portare la giusta qualità. Da questo punto di vista, sarà importante quello che chiederà loro l’allenatore, perché è l’unico che può trarre il meglio dai giocatori.
E’ giusto per l’acquisto di Ljajic, nonostante i suoi continui tentennamenti e le tante pretese?
Anche in questo caso deve contare la parola dell’allenatore: se Mihajlovic l’ha messo in cima alla lista dei desideri vuol dire che lo ritiene un giocatore che può fare la differenza nella sua squadra. Con questo tipo di giocatori è normale che la trattativa vada avanti per qualche settimana. Se il Toro insiste vuol dire che l’interessamento è grande.
Riguardo alla vicenda Giaccherini?
La parola conta poco nel calciomercato, soprattutto negli ultimi anni. Giaccherini ha valutato migliore l’offerta del Napoli e ha abbandonato l’idea di giocare nel Torino.
Come valuta l’addio di Glik?
Bisognerebbe sapere le reali motivazioni che hanno spinto alla cessione per valutare. Spesso le cause sono molte e sono valide. Ne sono qualcosa io che sono andato via da Torino. Se questa trattativa era volontà sia del giocatore, sia della società era giusto portarla a conclusione.
Glik era entrato bene nello spirito granata, quindi, da quel punto di vista, non sarà facile da sostituire, almeno nell’immediato. Per quello che ha dimostrato è una perdita importante.
Chi può ereditare la fascia da capitano?
Anche questa è una valutazione che farà il tecnico. Alcuni preferiscono affidarla al giocatore più esperto o con più presenza, altri al leader tecnico. I fattori sono tanti e spesso il buon capitano si vede nello spogliatoio e fuori dal campo. Quella del capitano è una scelta importante, sicuramente Mihajlovic valuterà nel corso del ritiro.
C’è qualche giovane giocatore nell’attuale rosa che potrebbe trovare la consacrazione nella prossima stagione?
Io non mi soffermerei sui singoli, penso che ci sia il bisogno di fare un discorso generale riguardo al settore giovanile. Il successo del Toro, negli anni passati, era basato molto sui tanti buoni giocatori che provenivano dal vivaio. Bisognerebbe riavere la forza di lavorare sempre per portare i ragazzi a esordire in prima squadra, come hanno fatto molti loro predecessori. Sarebbe bello che uno, due giocatori all’anno arrivino in prima squadra.
E’ più difficile rispetto al passato portare avanti questa politica dei giovani, o è solo questione di programmazione?
E’ più difficile lavorare nel settore giovanile, perché servono professionisti molto competenti, ed è più difficile investire perché i risultati spesso non arrivano nell’immediato. Questo è un discorso che vale per tutte le squadre di Serie A, non solo il Toro. Tanti preferiscono prendere giovani già formati dall’estero e questo riduce le possibilità dei ragazzi dei settori giovanili italiani.