Intervista a Luciano Castellini, portiere del Toro campione d’Italia nel ’76: il suo giudizio su Hart e Belotti, ma anche i ricordi della sua epopea granata

Luciano Castellini, ha difeso la porta del Toro per 8 stagioni conquistando lo scudetto nel ’76: sono ancora vivi i suoi ricordi in maglia granata?

Ricordo il mio percorso con la maglia del Torino con immenso piacere, ovviamente i ricordi iniziano ad essere lontani, ma le emozioni provate sono indelebili nella mia memoria. Frequento ancora alcuni Toro Club, quando è possibile immergermi di nuovo negli ambienti del Toro, lo faccio ancora con enorme piacere.

Il Torino di oggi che impressione le fa, come valuta questo inizio di stagione della squadra di Mihajlovic?

Sicuramente positivo, da osservatore esterno e senza esprimere paragoni tra la passata e la nuova gestione della squadra, noto un Torino rinnovato. Mihajlovic e Ventura sono tecnici diversi, di conseguenza la squadra ha assunto tratti differenti rispetto al passato. Aspettiamo il prosieguo della stagione, ma questo è senz’altro un avvio incoraggiante.

Parlando di portieri, che giudizio esprime sulle qualità di Joe Hart?

L’inglese arriva da un calcio diverso, in Inghilterra i giudizi dell’opinione pubblica sono meno taglienti rispetto a quelli italiani. Da considerare anche il fatto che Hart giocava in una squadra zeppa di campioni, prendere un gol non era poi un problema così grande: il Manchester City era in grado di segnarne diversi nella stessa partita. Ma nonostante queste problematiche il giocatore si è inserito bene, il suo valore tecnico è sicuramente elevato.

Capitolo nazionale, giovedì l’ingresso di Belotti ha contribuito a rianimare l’Italia, dopo che la partita si era indirizzata in favore della Spagna. L’attaccante del Toro potrà diventare un punto fermo anche della nazionale? 

Credo sia ancora presto per dirlo, io ho conosciuto Belotti durante la sua trafila nei settori giovanili della nazionale, e ho potuto constatare la sua determinazione e il suo carattere. I mezzi tecnici sono indiscutibili, dunque prevedo per il ragazzo un grande futuro. Perché no, anche con la maglia azzurra.

La sua esperienza da tecnico nelle varie fasce giovanili della nazionale, le ha permesso di individuare i portieri italiani più promettenti del domani?

Avendo lavorato per tutte le Under della nazionale, ho potuto assistere alla crescita di portieri che si sono ritagliati spazi importanti in serie A: Perin, Bardi, Sirigu, Viviano e il più giovane Cragno, ritengo siano profili di livello. Credo che la scuola dei portieri italiana sia ancora in salute, bisognerebbe avere maggiore pazienza con i giovani: molte squadre sono costrette a piazzare i propri talenti in serie B, per evitargli eccessive pressioni. Ritengo siano sacrificati.

La soddisfano i suoi attuali incarichi? Ha particolari progetti per futuro?

Ho smesso di fare programmi a lungo termine, al momento mi occupo del settore giovanile dell’Inter, e questo compito mi soddisfa appieno. Mi piace riuscire a trasmettere qualcosa ai giovani, e ritengo che per questi ultimi accettare i consigli  degli “anziani” sia un aspetto importante. Il calcio è sempre lo stesso, sono cambiati solo alcuni aspetti secondari, ma la sostanza è la stessa di un tempo.

Ha un messaggio per tutti i tifosi del Toro?

Un semplice “Forza Toro!”, ritengo valga più di mille parole.


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FOLAGRA
8 anni fa

Non sono d’accordo solo su una cosa. I media inglesi spesso ci vanno giù pesante, molto più che in Italia. Ad esempio qui si considera Padelli un portiere.

Gianluca
Gianluca
8 anni fa

Suggestive le immagini dell’unica partita del Giaguaro in Nazionale (con paperella finale e rigore incassato dal portiere belga). Italia-Belgio 2-1 a Roma nel gennaio 1977, gol di Graziani e Claudio Sala, Maglia grigia per Castellini

Roberto (RDS 63)
8 anni fa
Reply to  Gianluca

Il leggendario Piot…il portiere belga

madde71
madde71
8 anni fa

Si era nel Napoli.. Il cambio Castellini terraneo, il mio pmo choc sportivo..ne son seguiti altri,tranquilli…

Longo: “Felice per Barreca e Aramu, il vento è cambiato”

Combin: “Io, Meroni e il Toro: vi racconto una leggenda”