Il tecnico è arrivato al Toro con l’improbo compito di sostituire Moreno Longo: nonostante tutte le difficoltà ha superato l’esame
È finita ad un passo dalla final eight la stagione della Primavera del Torino. È finita proprio quando il traguardo della fase finale del campionato era all’orizzonte. Dopo aver sempre fatto parte della rosa delle otto finaliste negli ultimi cinque anni, questa volta la formazione granata si è dovuta arrendere ai playoff contro una Sampdoria che può contare in attacco su elementi come Balde e Gomes Ricciulli, due giocatori che sembrano destinati a far parlare nei prossimi anni, e un portiere come Cavagnaro capace di parare quasi tutto, anche un calcio di rigore a Rivoira. Nonostante la mancata qualificazione alla final eight, non si possono bocciare Federico Coppitelli e la sua squadra.
L’allenatore è arrivato a Torino la scorsa estate con un improbo compito: sostituire Moreno Longo, l’amatissimo ragazzo del Fila divenuto poi allenatore, cuore granata doc, che ha saputo riportare la Primavera a vincere uno scudetto, oltre che una Supercoppa italiana. Gestire un’eredità così pesante non era facile: Coppitelli, senza particolari proclami, ci è riuscito e pur dovendo fare i conti con una rosa incompleta. Per tutta la prima parte di stagione il tecnico non ha avuto a disposizione nessun terzino destro di ruolo (a causa del budget risicato con cui ha dovuto lavorare Bava, che anche stavolta ha “rischiato” di compiere un altro mezzo miracolo) e si è dovuto arrangiare schierando spesso Oukhadda in quella posizione. A gennaio ha poi perso a centrocampo Evans Osei, uno dei pochi reduci delle precedente stagione: chi l’ha sostuito, Martin Remacle, si è rivelato un flop. Acquistato dal ds Petrachi con la speranza che potesse fare da spola da Prima squadra e Primavera, il belga ben presto è però finito fuori dai radar anche delle formazioni giovanile, accomodandosi in più di un’occasione in panchina, se non addirittura in tribuna. L’operazione ha ricordato quella di Nathan Kabasele, altro giovane belga pescato in patria dal direttore sportivo granata che al Torino ha fortemente deluso.
Nonostante le varie difficoltà Coppitelli è riuscito a guidare la squadra fino all’ultimo turno playoff, oltre che alla semifinale del Torneo di Viareggio, persa solamente ai calci di rigore. Il Torino, grazie al terzo posto con cui ha chiuso il proprio girone, si è inoltre qualificato al campionato Primavera 1 della prossima stagione, ovvero la serie A per le formazioni giovanili prevista dalla nuova riforma. Puntando sul tecnico romano come sostituto di Longo, il responsabile del Settore giovanile Massimo Bava, ancora una volta, non ha sbagliato.