Le parole del tecnico del Torino Primavera Marcello Cottava dopo la sconfitta dei granata contro la Sampdoria e l’eliminazione dalla Coppa Italia
Non ce l’ha fatta il Torino Primavera di Marcello Cottafava a superare l’ostacolo Sampdoria e approdare agli ottavi di Coppa Italia. E a commentare la sfida che costa ai granata l’eliminazione dal torneo è proprio il tecnico del Torino: “Ancora una volta perdiamo per colpa di un rigore ingenuo all’ultimo minuto. Purtroppo siamo ancora una volta a raccontare la stessa storia e questo non va bene. Non è facile venire qua, recuperare una partita, soprattutto nel secondo tempo, e nei tempi supplementari dimostrare di avere il controllo della situazione. E poi c’è sempre un’ingenuità, una volta di reparto un’altra volta individuale e paghiamo sempre dazio. Il calcio è fatto di episodi ed è ovvio che se noi non miglioriamo sotto questo aspetto diventa tutto più difficile“.
Il tecnico della primavera: “Serve più attenzione”
Poi, ancora sul rigore che ha condizionato la partita del Torino: “È indescrivibile. Questa statistica (quarto rigore contro in 4 partite ndr.)penso che sia un record negativo, e ci penalizza oltremisura per quella che è stata la nostra prestazione. I rigori però fanno parte del calcio, quindi serve più attenzione, anche perché sono quasi tutti avvenuti verso la fine della partita o prima dell’intervallo. Purtroppo vanificano la prestazione che abbiamo fatto, ci lasciano con l’amaro in bocca.
“La superiorità numerica? Mi aspettavo un maggiore possesso e gestione palla, dovevamo sfruttare questa doppia superiorità. Detto ciò, è anche vero che venivamo da un ciclo di partite molto ravvicinate, non era facile mantenere la lucidità per tutti i 120’, quindi un calo di questo genere non va bene ma ahimè ci può anche stare. L’azione che ha creato il rigore poi è stata molto fortuita: lancio lungo, contro-cross e fallo di mano”.
siete uno scandalo, eravate con due uomini in piu’ con un gol di vantaggio e vi siete fatti recuperare barricati in difesa. cottafava meglio che te ne vai perche’ sei piu’ scarso della cornacchia che abbiamo in panchina.
il campo…com’era?