Grandissimo successo al Gran Galà Granata: sul palco i campioni del ’92, il mister Emiliano Mondonico e anche Moreno Longo
Grande, grandissimo successo al Gran Galà Granata 2017 con il ricordo della finale di Coppa Uefa 1992 e quell’indimenticabile e partita contro l’Ajax. Un teatro pieno, gremito di cuori granata che hanno potuto rivivere le immagini di quella partita, della famosa sedia alzata al cielo da Mondonico non senza una buona dosa di commozione. La stessa commozione di Jimmy Ghione, ancora una volta mattatore indiscusso della serata che ha iniziato ricordando un altro importante pezzo di storia granata: il Filadelfia. Ed il primo a salire sul palco è stato proprio il Presidente della Fondazione Filadelfia, Cesare Salvadori, che ha dato l’appuntamento a tutti per l’inaugurazione, imminente, del Tempio granata. Appena il tempo di di un grande applauso e sul palco del Teatro nuovo comincia la sfilata dei grandi campioni di quel Toro. Il primo a prendere l’applauso della platea è Luca Marchegiani che ancora una volta sottolinea l’importanza del senso di appartenenza a quella maglia granata, un senso di appartenenza che passa anche dalla ricostruzione della Casa del Toro.
Come ogni anno, però, il Gran Galà Granata non è solo puro divertimento e sul palco arriva Girardi, il capitano del Torino FD, la squadra granata “for disable” a cui andrà il ricavato della serata per finanziare la costruzione di una scuola calcio proprio per ragazzini con disabilità.
Ma è nel momento in cui Jimmy Ghione chiama sul palco il trio delle meraviglie, Bruno, Annoni e Policano, premiati da Beppe Gandolfo, e il teatro davvero diventa una bolgia. Ricordi, aneddoti ma soprattutto i classici battibecchi tra i tre grandi ex della serata hanno strappato più di una risata alla platea. “Bruno picchia per noi” il coretto classico che accoglie uno degli ospiti più attesi sul palco del Teatro Nuovo e che, insieme alla coppia Annoni-Policano, si è gettato in un momento amarcord durato, forse troppo poco. La simpatia dei tre grandi difensori granata è coinvolgente, Jimmy Ghione si lascia coinvolgere e alla fine sarà lo stesso Annoni ad ammettere quanto lo tre, ma no solo, siano ancora estremamente legati: “Sono 20 anni che non ci vediamo ma appena ci siamo ritrovati in albergo ci è sembrato di aver appena finito un allenamento. Questo è lo spirito di quel grande gruppo”.
E si continua con Casagrande, tornato dal Brasile proprio per l’occasione, che ricorda i gol alla Juve ma soprattutto quella memorabile partita vinta contro il Real Madrid, e che viene raggiunto sul palco tra i cori e gli applausi anche dal grande Rafa Martin Vazquez. Una coppia d’oro che ha fatto la storia di quel Toro e che ancora oggi ricordano emozionati quegli anni di successi e anche di amarezza. “Sono passati 25 anni, ma ci siamo ritrovati – continua Martin Vazquez – e quello che eravamo allora è ancora così”. A completare il terzetto, ecco anche Gigi Lentini nato e cresciuto nelle fila granata tanto che “quella cosa non potrà mai andare via”.
Ma la serata non è ancora finita. Ha cambiato maglia, adesso guida i ragazzi della Pro Vercelli ma anche quest’anno non poteva non esserci il grande Moreno Longo, autore di un’altra grande cavalcata, quella dello scudetto Primavera. “Il Toro mi manca tanto, quasi 20 anni li ho passati con questi colori avendo avuto il piacere di esordire in Serie A con questa maglia. Per noi i campioni di questa sera, che vedevo allenarsi al Filadelfia, erano un punto di riferimento”. E proprio i campioni di quello che è stato uno dei più grandi Toro non potevano non essere guidati da un vero e proprio condottiero. Sul palco, allora, è il momento di Emiliano Mondonico, accolto da un standing ovation di tutto il pubblico che non poteva non intonare l’ormai famoso “Mondonico alzaci la sedia”. Un coro spontaneo a cui, altrettanto spontaneamente, Emiliano risponde che “quello era un gesto istintivo, per dimostrare che noi eravamo lì per lottare, rifarlo adesso sarebbe costruito. Ma io devo soprattutto ringraziare questi ragazzi perché se voi mi ricordate così è anche merito loro”. E l’affetto del Mister per questi campioni viene ricambiato con una vera e propria invasione di campo con i “suoi” ragazzi che lo raggiungono sul palco dando vita ad uno dei momenti più emozionanti ed esilaranti della serata. Aneddoti, battibecchi e soprattutto episodi rimasti per anni nel segreto degli spogliatoi. Il modo migliore per chiudere una serata eccezionale che difficilmente i protagonisti ma anche i tanti tifosi dimenticheranno.
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madde71
7 anni fa
volevo solo rassicurare gli amici del forum:un cialtrone alle 16.42 mi ha dato del povero idiota,del cuntabale,e ha ipotizzato una malattia mentale..tranquilli sull’impegno del mio caro papa’ nella Societa’ A.C.Torino,ci son testimonianze su libri ed alcuni articoli su giornali.ovviamente non tanta roba,per carita’,era uno come tanti altri intriso di Toro… Leggi il resto »
carlo (Tifoso del Toro, quello che si chiamava Toro: non l'ex Toro di oggi, inneggiato dalla Redazione di poliestere di Agnelli & Cairo)
7 anni fa
beh, una cosa ve la dico: per come sono fatto, faccio fatica a leggere qualcosa che parli del toro di mondonico. lo voglio lasciare lì dov’è, per sempre quello sarà il mio centro, la mia immagine di toro e tutti i toro del futuro. e questi “toro” saranno, purtroppo, legati… Leggi il resto »
volevo solo rassicurare gli amici del forum:un cialtrone alle 16.42 mi ha dato del povero idiota,del cuntabale,e ha ipotizzato una malattia mentale..tranquilli sull’impegno del mio caro papa’ nella Societa’ A.C.Torino,ci son testimonianze su libri ed alcuni articoli su giornali.ovviamente non tanta roba,per carita’,era uno come tanti altri intriso di Toro… Leggi il resto »
beh, una cosa ve la dico: per come sono fatto, faccio fatica a leggere qualcosa che parli del toro di mondonico. lo voglio lasciare lì dov’è, per sempre quello sarà il mio centro, la mia immagine di toro e tutti i toro del futuro. e questi “toro” saranno, purtroppo, legati… Leggi il resto »
Valentino, un caro saluto..