Non solo la cessione di Vives, o il nigeriano farà le valigie, o il calciomercato del Torino non prevederà altri ingressi. Acquah confermato fino a giugno

Era il reparto nel quale ci si sarebbe aspettati un intervento tempestivo e sostanziale. È il reparto che rischia, al 1 febbraio, di rimanere esattamente così come è. O meglio, quasi, giacché la cessione di Vives alla Pro Vercelli è ormai definita, con il Torino che lascia partire il giocatore dopo cinque anni e mezzo di permanenza. E dopo aver inseguito a lungo, e invano, Castro, Donsah, ma anche Hiljemark, fino a Faragò, la società granata, anche per mancanza di alternative, potrebbe alzare le mani e fermarsi così. Anche per evitare un sovraffollamento che si ritiene possa rischiare di essere nocivo all’interno dello spogliatoio. Della serie: o prima qualcuno partirà, o qualcuno resterà. Ma tra Baselli, Benassi, Gustafson, Obi e Acquah (beninteso: ci si riferisce alle mezzali), l’unico vero indiziato a partire è il nigeriano classe ’91, recentemente impiegato da titolare da Mihajlovic.

I due giovani italiani non si toccano, almeno fino a giugno. Lo stesso dicasi di Gustafson e di Acquah, che il Toro attende dopo la Coppa d’Africa per fargli capire di aspettarsi molto da qui fino al termine della stagione, per meritarsi una conferma per il terzo anno. Ecco che dunque è proprio Obi il giocatore che potrebbe eventualmente partire in questi ultimi giorni di mercato, andando a liberare una casella che verrebbe quindi riempita. Ma le offerte per il centrocampista latitano.

Ci aveva provato, settimane fa, il Perugia, senza però particolare convinzione. Ma il Torino è disposto ad ascoltare qualsiasi proposta, da qui fino al 31, quando, si sa, possono palesarsi prospettive mai nemmeno ipotizzate in questi giorni, sia per quello che riguarda un discorso di cessioni, sia di nuovi acquisti. Il futuro di Obi, in granata, di fatto resta appeso a un filo. E, con lui, anche il mercato in entrata del Toro.