I due difensori sono stati bocciati da Mihajlovic nel corso della stagione: ora la cessione per rifondare la difesa granata
Nei piani della dirigenza granata, Arlind Ajeti e Carlao avrebbero dovuto essere le alternative affidabili per una retroguardia in cerca di certezze dopo gli addii di Glik e Maksimovic. Tra infortuni e prestazioni negative i due non hanno garantito l’apporto sperato e si sono guadagnati la bocciatura totale di Sinisa Mihajlovic. L’albanese, arrivato nella sessione estiva dopo un discreto campionato nel Frosinone, è subito andato incontro a ripetuti stop fisici che ne hanno minato la preparazione atletica e l’inserimento nello scacchiere granata. Dopo tante panchine, il 5 febbraio ad Empoli arriva la prima occasione dal 1’: subito un suo errore grossolano (con la complicità della pioggia) favorisce la rete avversaria. Il centrale viene riproposto dal tecnico serbo nella sfida interna contro il Pescara in cui realizza l’unico gol in maglia granata, salvo poi ripetersi poco dopo nella porta sbagliata. Da lì in poi il nulla, se si eccettuano 23’ nella gara contro il Cagliari. Mihajlovic non lo ritiene affidabile e a ciò si aggiunge un nuovo problema al polpaccio che lo tiene fuori fino all’ultima giornata.
Simile il discorso per Carlao, arrivato nella sessione invernale tra lo scetticismo generale come unico rinforzo per una difesa in difficoltà. Le quattro presenze in campionato raccontano di un giocatore inadatto al livello del campionato italiano, e la gara contro il Napoli ne è l’esempio più lampante. Per i due, ora, si aprono le porte della cessione. Vederli con la casacca granata anche nella prossima stagione è quantomai improbabile e la dirigenza granata è al lavoro per trovare acquirenti interessati. Per Ajeti qualcosa si è mosso. Dall’Albania giunge l’indiscrezione secondo la quale il 93 granata sarebbe finito nel mirino del Friburgo. I tedeschi vorrebbero ricomporre con Abrashi la coppia della Nazionale di De Biasi e sarebbero pronti a mettere sul piatto due milioni di euro. Una trattativa che potrebbe prendere il volo a stretto giro di posta. Ajeti e Carlao ai saluti: per puntare all’Europa il Toro necessita di una rifondazione in retroguardia.