Il calendario del Toro è subito in salita con quattro gare impegnative nelle prime nove di campionato
Roma, Lazio, Juventus e Inter. Il calendario del Toro è subito in salita con quattro gare impegnative nelle prime nove di campionato. Inizio shock per i club della capitale, intraprendente invece quello dei nerazzurri. Ancora da decifrare l’avvio della Vecchia Signora. Per quanto difficile, gli analisti di Serie A hanno già provato a delineare lo scenario del futuro prossimo granata, così come è stato fatto anche con le quote offerte dai siti scommesse sulle partite del Torino, che specie nei big match non è mai la favorita. E il verdetto non è dei più rassicuranti.
Primo scoglio per Juric: la Roma del neo-acquisto Romero Lukaku. Rinforzo di prima fascia per Mourinho, considerando il valore del belga che nonostante l’ultimo biennio altalenante è sicuramente un lusso per i giallorossi. L’ex Inter di proprietà del Chelsea sta già infiammando l’ambiente. Dalla sua avrà l’ennesima occasione di dimostrare il suo valore ai massimi livelli del calcio europeo. Intanto il club della capitale sconta un inizio di torneo poco brillante, soprattutto dopo l’esordio disastroso al Bentegodi. Il mese di settembre sarà cruciale per i giallorossi. Quella del 24/09 all’Olimpico Grande Torino sarà quindi un match complesso per i granata e un primo banco di prova per Mourinho.
Dalla Roma alla Lazio. Dopo solo tre giorni (fischio d’inizio all’Olimpico: 27 settembre), la squadra di Juric farà visita alla squadra di Sarri ancora in cerca di una vera identità. Il tecnico chiede tempo ma l’aria inizia già a farsi pesante. Attualmente la condizione atletica dei biancocelesti non è ottimale ma in vista della gara contro il Toro il gap potrebbe rientrare. “I nostri giocatori devono trovare una condizione fisica decente – ha spiegato Sarri. “Abbiamo preso Pellegrini fuori rosa alla Juventus, Rovella veniva da un infortunio e ha fatto solo tre allenamenti, Kamada ha giocato l’ultima a maggio e in tutta l’estate ha fatto 11 allenamenti. Isaksen era arrivato in buone condizioni dalla Danimarca, poi il caldo italiano lo ha bollito completamente”. La Lazio deve ritrovare il carattere e la mentalità anche della vecchia guardia. Insomma, buone notizie per Juric che potrebbe beneficiare della confusione biancoceleste. Considerando l’irascibilità di Sarri la situazione potrebbe persino peggiorare.
Domenica 8 ottobre 2023 si giocherà invece il 207° derby della Mole. Non servono presentazioni per quello che è il match più sentito in assoluto dai granata. Quote a favore della Vecchia Signora, che tutto sommato sconta un avvio di torneo ancora da decifrare. “Vietato accontentarsi” è il motto di Dusan Vlahovic partito fortissimo. Finora è riuscito nell’impresa di capitalizzare praticamente ogni pallone: tre tiri, due in porta e due centri, l’elogio della concretezza. Potrebbe essere lui il vero ostacolo per i granata, con Allegri ancora impegnato a trovare i giusti accorgimenti soprattutto a centrocampo, il reparto più in difficoltà nel debutto casalingo contro il Bologna. La vittoria al derby manca da troppo tempo: otto anni dal 26 aprile 2015 quando a siglare il successo furono Darmian e Quagliarella in rimonta. Torino sogna e attende.
Ma il vero scoglio fra tutte sarà indubbiamente la casalinga contro l’Inter del 22 ottobre. I nerazzurri sono partiti fortissimi. Lautaro è già in condizione psicofisica stellare. Inzaghi ha blindato l’Inter, finora l’unica difesa imbattuta in Serie A. Eloquente l’analisi de La Gazzetta: “Sommer disinvolto ed efficace, la linea a tre che non sbanda, gli aiuti dei centrocampisti: mentre dal mercato si aspetta un rinforzo, quella nerazzurra è già una retroguardia impermeabile”. E il rinforzo c’è stato, si chiama Benjamin Pavard dal Bayern. L’Inter resta la squadra da battere: perfetta e cinica. Cinica come l’ultima stagione, quando il doppio 1-0 contro i granata consegnò ai nerazzurri sei punti. Se Inzaghi riuscirà nell’intento di ottenere il massimo con le piccole, cosa fallita nell’ultimo torneo, c’è da credere che possa conquistare il suo 20° scudetto. Il Torino è tra le piccole? Per capirlo basta attendere la penultima di ottobre, dopo il fischio d’inizio all’Olimpico.
Le buone notizie in un campionato dall’avvio piuttosto complicato, potrebbero quindi venire dai match intermedi contro Genoa, Salernitana e Verona, sicuramente alla portata dei granata. Ma al di là degli altri, Juric deve guardare anche all’interno del suo spogliatoio. “Dove avevamo debolezze sono rimaste debolezze”, tuona il tecnico nel post gara di San Siro senza grinta e idee, “dove eravamo forti adesso siamo meno forti e le prestazioni dei giocatori non sono all’altezza dell’anno scorso”.
Con quanti punti uscirà la squadra di Juric dopo le prime nove di campionato? É lecito attendersi un cambio di passo rispetto agli ultimi anni, una vittoria al derby e un piazzamento migliore del decimo posto? I più ottimisti confidano nella conquista di almeno tre punti nelle gare contro Roma, Lazio, Juventus e Inter. Genoa, Salernitana e Verona potrebbero essere le uniche boccate di ossigeno per ottenerne almeno altri sette. Totale: dieci in sette partite.