Segnalati all’autorità giudiziaria sette giocatori della Juventus. Ma il club aveva informato l’Asl dei loro spostamenti. La situazione
Era stato Andrea Agnelli in persona, presidente della Juventus, ha parlare di “bolla”, di stretto isolamento al quale il suo gruppo squadra si era sottoposto dopo essere entrato in contatto con due membri dello staff poi risultati positivi al coronavirus. A due giorni dalla sfida – saltata – contro il Napoli, la bolla è già scoppiata. Sette giocatori bianconeri, infatti, sono stati segnalati alla Procura di Torino per aver violato il regime d’isolamento. Per rispondere alle chiamate delle rispettive nazionali, in quattro hanno lasciato il JHotel: Cuadrado, Danilo, Dybala e Ronaldo (che ha fatto prima rientro a casa). A loro e ad altri tre – tra cui Buffon e Demiral – è stato consentito dalla Juve di trasferire al proprio domicilio la sede della quarantena: così il club ha cessato la propria responsabilità, informando l’Asl degli spostamenti dei tesserati.
Le parole di Agnelli e la “bolla” scoppiata
Ora, però, in sette rischiano la multa per aver interrotto l’isolamento. E il paradosso emerge rileggendo le parole di Agnelli dallo Stadium, di domenica, quando ai microfoni di Sky Sport affermava convinto: “Nel caso in cui si abbia nel gruppo squadra un caso di positività si sa esattamente cosa fare: andare in isolamento fiduciario. Si va in una struttura concordata con l’Asl indicando dove si isola il gruppo squadra. De Laurentiis mi ha scritto, ci siamo mandati un messaggio. Mi ha chiesto di rimandare la partita e ho risposto che la Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti”. Ma ora sette dei suoi calciatori sono stati segnalati dall’autorità sanitaria a quella giudiziaria.
“la Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti” certo, i suoi…. 😀 😀 😀 (MMMMMMMERD*EEEEE)