La matematica non condanna, ancora, ma non sorride al Toro. Resta comunque una speranza, per la squadra di Ventura: due partite da non sbagliare, sperando che, invece, lo facciano le avversarie, che intanto si sono ridotte a due sole. Con le voci che infatti riguardano il Genoa, al quale sembra essere stata negata la Licenza Uefa anche in primo appello, la squadra di Gasperini molto difficilmente, al di là della posizione in classifica, potrà ambire all’Europa League.

 

Restano quindi tre squadre, in un fazzoletto di punti. Tre, per la precisione: Sampdoria, Inter e Torino. E in due partite, con sei punti in palio, può accadere di tutto. In primis perché, ad esempio, i nerazzurri giocheranno la prossima gara in casa proprio del Genoa, un avversario che i granata hanno visto quanto possa essere ostico. La squadra di Mancini, poi, troverà l’Empoli, in casa, per chiudere il campionato e sperare in un’Europa League che, appena un mese e mezzo fa, sembrava impossibile.

 

Migliore il calendario, invece, della Sampdoria di Mihajlovic, a quota 54 punti (due più dell’Inter, tre più del Toro), che andrà prima a Empoli, per poi chiudere con il Parma. La rincorsa di Glik e compagni, di fatto, è tutta qua: nella speranza che entrambe le squadre possano perdere una delle due gare, o comunque non vincerne nessuna delle due. Contro il Chievo, dopo aver lasciato punti preziosi contro il Genoa ma, soprattutto, clamorosamente in casa contro l’Empoli, i granata hanno dato più di un cenno di ripresa, che potrebbe portare alla classica “forza della disperazione” a cui aggrapparsi in questi ultimi 180′, che saranno di fuoco. E con la Fiorentina che è matematicamente al sicuro dal Toro (la vittoria di ieri li porta a più 7 dai granata), per la squadra di Ventura non resta che pensare a due squadre che anche in passato hanno dimostrato di saper scivolare in maniera altrettano clamorosa.

 

La vittoria, convincente, contro il Chievo può ancora dare quella spinta in grado di colmare la lacuna fisica. A Ventura saper gestire le poche, ma vitali, forze rimaste, in un calendario che sorride a metà ai granata, ma che può ancora regalare un enorme sorriso ai suoi tifosi.


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Finché c’è Maxi c’è speranza