Se ad inizio stagione vi avessero detto che con un attacco composto da Maccarone, Tavano, Verdi, Mchelidze, Verdi e Pucciarelli l’Empoli a cinque giornate dal termine non solo sarebbe stato salvo, ma addirittura al 14esimo posto con un rassicurante +14 sulla terz’ultima, se ve l’avessero detto, ci avreste creduto?

In molti avevano fatto male i calcoli, perché la formazione organizzata da una vecchia volpe come Sarri ha stupito e continua a farlo. Tra quattro giorni all’Olimpico arriverà una squadra in piena forma, senza pressione alcuna e galvanizzata dalla rocambolesca vittoria sulla corazzata Napoli. Un vantaggio o uno svantaggio? Lo deciderà il campo, ma di sicuro i giocatori empolesi avranno la testa libera. Maccarone sembra aver trovato una seconda giovinezza, Verdi vorrà dimostrare di essere giocatore vero al pubblico e alla società che lo ha mandato a farsi le ossa anni fa e che ora potrebbe decidere di riscattarlo.

La forza di questo Empoli, però, è il collettivo. Se non segnano gli attaccanti ci pensano i difensori: Rugani, Barba e Tonelli sono tutti andati a rete con medie da punte discrete (2 il giovane Barba, 3 l’ancor più giovane Rugani, addirittura 5 per Tonelli). Mario Rui si sta dimostrando terzino di spinta e di qualità, Hysaj ha senso della posizione e fisico; poi il centrocampo, cuore nevralgico di un gioco a tratti perfetto. Saponara, dopo un brutto infortunio che lo ha costretto ad un lento recupero, in queste ultime giornate è tornato ad essere il prospetto interessante che farà parlare di sé anche in sede di mercato, Vecino è una diga con lampi da trequartista. Poi Mirko Valdifiori, uno che si è fatto notare nel calcio che conta a 29 anni, ma che ha tutte le carte in regola per dire la sua a grandi livelli. Piede fatato e visione di gioco  da suggeritore puro, dovrà essere ben controllato da Gazzi e compagni.

L’Empoli non perde dal 12 aprile, quando la Lazio gli impartì una dura lezione, subito dopo il 2-0 rimediato a domicilio della Juventus. Da allora 2 pareggi contro Parma e Atalanta, poi il match più curioso dell’anno con le due autoreti (tre in totale) che hanno condannato il Napoli.