Il calciomercato non è più alle porte, il calciomercato è già iniziato. E in casa granata ci sarà da lavorare, in entrata, come in uscita. Ed è di ieri una visita in questo senso significativa, a Torino, di Sergio Berti, noto procuratore che con il club di Cairo ha intessuto rapporti a dir poco importanti. Chi? Alessio Cerci, per esempio, ma anche Nikola Maksimovic.
È di ieri l’incontro in Sisport tra Berti e il ds granata Petrachi. Un colloquio cordiale, non certo risolutivo in nessun senso, ma comunque significativo. Soprattutto per ciò che riguarda il futuro del difensore attualmente granata, che sta facendo gola (tanta) a diversi club italiani e non. Il Napoli, su tutti, è nel nostro campionato la società maggiormente interessata al giocatore classe ’91, cresciuto tantissimo con Ventura: 3,5 milioni di euro era costato, la scorsa estate, il suo riscatto, e il prezzo del suo cartellino è ulteriormente lievitato al termine di questa stagione. L’ammissione era stata dello stesso Ventura, dopo la gara con il Milan “Maksimovic ha richieste da mezza Europa, ma non sarebbe male rimanesse con noi“. Ipotesi, questa seconda, non da scartare, ma sulla quale tuttavia difficilmente si potrà mettere la mano sul fuoco.
Il Napoli, si diceva, sulle tracce dell’ex Stella Rossa; qualche sirena anche dalla Germania (Bayern Monaco e Schalke 04); e una possibilità che si sarebbe potuta concretizzare in Inghilterra, non fosse che il regolamento sul tesseramento dei giocatori extracomunitari è ancora più rigido rispetto a quello italiano (è legato al numero delle presenze del calciatore stesso nella sua nazionale), cosa che inevitabilmente ha portato a uno stop. E Maksimovic? Dovesse arrivare un’offerta allettante, questa verrebbe presa in considerazione, senza dubbio, e dovrà poi essere il Toro, eventualmente, a trarne il massimo vantaggio.
E Cerci? Le parole dell’attaccante milanista di oggi sono state piuttosto categoriche, e non hanno fatto che ribadire quelle che erano le sensazioni percepite già negli scorsi giorni: molto difficile pensare a un suo ritorno a Torino, per questioni soprattutto di natura economica (l’ingaggio pesante e l’elevatissimo costo del cartellino). I granata si limitano a osservare gli eventi, a vedere se, per caso, in un determinato momento di questo calciomercato, si potranno porre delle condizioni diverse. Per ora non è così, e le strade continuano a restare separate.