Il Toro è tornato a vincere un derby dopo tanti, troppi anni di digiuno. Un derby bello e emozionante che ha visto i granata rimontare il gol, splendido, di Pirlo con le reti di Matteo Darmian, emblema del Toro di Ventura, e Quagliarella, grande ex di questa partita. Peccato per i soliti episodi violenti dentro e fuori lo stadio. Ecco i “Top&Flop” della partita tra Torino e Juventus.
TOP
Il DERBY VINTO DOPO VENT’ANNI: Il Toro di Ventura ha scritto un’altra pagina di storia granata: dopo la conquista dell’Europa anche la vittoria in un derby, che mancava dal 1995. Dal gol di Rizzitelli a quello di Quagliarella, tredici sconfitte e quattro pareggi. Un tabù finalmente sfatato, una stracittadina finalmente tornata spettacolare, equilibrata e sofferta. Ieri, oltre al risultato, si è vista anche una bella partita, come non succedeva da anni. Una partita che ha visto le due squadre lottare, in maniera corretta, creare occasioni da gol e divertire il pubblico interessato e disinteressato. Una grande vittoria, un altro tassello nel mosaico della rinascita granata.
IL SUCCESSO IN RIMONTA: Non c’è vittoria più bella che quella in rimonta, figurarsi in un derby. I giocatori in campo hanno mostrato una grandissima maturità e hanno saputo reagire, con raziocinio e pazienza, alla doccia fredda del gol di Pirlo. Un gol che poteva rompere gli schemi, annebbiare i pensieri e aprire la strada ad un altro successo bianconero. Invece il colpo del campione non è bastato, ha vinto la squadra, ha vinto l’orgoglio e la voglia di scrivere una pagina di Toro, quello vero. Prima Darmian, poi Quagliarella, in mezzo un palo di Pirlo e dopo la sofferenza, la concentrazione e le parate di Padelli. Il fischio finale come una liberazione e il via a una grande e meritatissima festa.
MATTEO DARMIAN: L’emblema della rinascita granata, insieme all’immenso Kamil Glik. Il simbolo di chi vuole conquistarsi i riflettori e l’amore dei propri tifosi con il lavoro, il sudore e la fatica. Dopo il gol di Bilbao, Darmian scrive un’altra pagina della storia granata con una rete alla Juventus e l’assist per il gol decisivo di Quagliarella. Nonostante la tanta fatica nelle gambe, il terzino granata ha saputo lottare e correre il doppio degli avversari e ha saputo superarsi completando la splendida prestazione con il gol e l’assist decisivo. Un grande esempio non solo per il Toro, ma per il calcio italiano in generale.
L’EUFORIA DOPO LA VITTORIA: Un successo che mancava da troppo tempo. E quando finalmente è arrivato bisognava celebrarlo con tutta la gioia e l’euforia di chi ha saputo resistere e soffrire. Una vittoria per tutti i ragazzi che hanno tifato Toro, nonostante anni di Serie B e mai un successo. Una vittoria per i papà che hanno potuto commuoversi insieme ai propri figli. Una vittoria per chi ha sempre creduto nella rinascita del Toro, del suo Toro. Dopo il fischio finale un’esplosione di gioia incontrollabile, la corsa in centro città, i caroselli e i cori. Non sarà uno Scudetto o una Champions League, ma questa vittoria è una liberazione: il Toro è rinato, nonostante tutto e tutti, e ha rialzato, finalmente, la testa.
FLOP
GLI EPISODI DI VIOLENZA DENTRO E FUORI DALLO STADIO: Il calcio deve essere spettacolo e divertimento, gli stadi devono essere luoghi di incontro per le famiglie, gli adulti e i bambini. La bellezza di una partita così sentita, che ha fatto, con più di cento anni di precedenti, la storia del calcio, deve essere accessibile a tutti e nella massima sicurezza. E’ inammissibile che sia ancora possibile introdurre bombe carta e oggetti contundenti, quando vengono vietati i tappi di bottiglia. E’ inammissibile che chi va allo stadio solo per sfogare la propria violenza abbia ancora la possibilità di “assistere” alle partite. Il lancio della bomba carta da un settore all’altro è un atto vile e pericoloso e non può che spaventare. E’ grave anche attaccare a calci e pugni il bus della squadra avversaria: non rischia di uccidere, ma da comunque un’immagine sbagliata dello sport, del calcio e, in questo caso, del tifoso granata. Spiace che dopo un’impresa di questa caratura, l’ennesima della stagione, si è dovuto parlare di più di questi episodi, inevitabilmente da condannare, rispetto alla partita: uno dei derby più spettacolari e combattuti degli ultimi trent’anni.