Per capire la forza del reparto offensivo del Milan, basta guardare il dato relativo ai gol fatti: 76 reti all’attivo nel corso della regular season, nessuno nei tre gironi del campionato Primavera ha fatto meglio. La squadra di Brocchi, quindi, se da una parte concede molto, dall’altra può essere letale in ogni occasioni che riesce a creare. Di Molfetta è il pericolo principale: con i suoi 13 gol, il classe ’96 ha assaggiato, per qualche minuto, l’atmosfera della serie A, facendo il suo esordio nell’ultima giornata a Bergamo contro l’Atalanta.
Anche il Toro che quest’oggi alle 16.30 affronterà i rossoneri a Genova, là davanti ha gli elementi giusti per poter far male alla difesa rossonera. C’è Claudio Morra, vero trascinatore dei granata, che ha vissuto questa stagione da protagonista e non vuole certamente fermarsi sul più bello. Tredici, fino ad ora, le reti messe a segno dall’attaccante, il capocannoniere della squadra, e la soddisfazione di essere convocato in Prima Squadra contro il Cesena. L’esordio non è ancora arrivato, ma le sue qualità non sono in discussione. E, a proposito di esordi, chi può dire di aver già due presenze nel calcio dei grandi è il suo compagno di reparto, Simone Rosso. Una ventina di minuti a San Siro, un quarto d’ora abbondante nella sfida che ha chiuso il campionato 2014/2015 contro i romagnoli: pochi i palloni giocati in entrambe le occasioni, ma tanta voglia di emergere e convincere il tecnico Ventura a portarlo in ritiro con la Prima Squadra durante l’estate che sta per cominciare. Oltre al classe ’96, anche Facundo Lescano ha avuto il suo scampolo di partita nella massima serie. Era l’andata di Torino-Milan, e il suo ingresso è coinciso con il gol del pareggio di Glik: l’emozione, quindi, di festeggiare, appena entrato, una rete decisiva per i granata. Anche l’argentino è andato in doppia cifra, raggiungendo quota 12, e la sua fisicità sarà molto importante per far salire i compagni. In fascia, invece, l’estro e la velocità di Simone Edera potrebbero creare non pochi problemi alla retroguardia rossonera. Il gioiellino granata, blindato da Cairo con un triennale da top player, ha subito stupito tutti al primo campionato Primavera, e nella prossima stagione potrebbe già tentare il salto nel “calcio dei grandi”.
Se questi sono i quattro potenziali titolari nel 4-2-4 di Moreno Longo, anche chi parte dalla panchina potrebbe risolvere la partita a match in corso. Debeljuh è la classica prima punta, possente fisicamente e letale sottoporta, che nella sfida contro il Parma di campionato ha tenuto testa a un difensore del calibro di Alessandro Lucarelli. Poi c’è Martino, classe ’97, uno degli attaccanti più prolifici dell’intero settore giovanile granata: Longo lo ha fatto esordire in Primavera a Varese, nell’ultima di campionato, e ora ha deciso di portarlo alle Final Eight. Suoi compagni in Berretti sono Candellone e Zenuni. Il primo ha già realizzato una rete al Viareggio contro il Santos Laguna, mentre il secondo, una colonna della Nazionale Under 18 dell’Albania, è stato l’uomo derby nella stracittadina di aprile.
Solidità difensiva, quindi, per il Toro, ma anche grande pericolosità in attacco. Il reparto avanzato granata è un mix tra giocatori di qualità, di rapidità e di cinismo in zona gol. Il Milan di Brocchi è avvisato: la squadra di Moreno Longo ha tutte le carte in regola per passare il turno. E proseguire, così, il sogno scudetto, che sotto la Mole, sponda granata, non viene realizzato dalla stagione 1991-1992.