Anche poco più di dodici mesi fa, a San Siro, tre giovani Primavera avevano calcato il terreno di gioco del Meazza e accarezzato per un momento l’idea di poter esordire in uno stadio tanto prestigioso come quello di Milano (allora l’avversario era l’Inter). Erano Aramu, Barreca e Gyasi, destinati di lì a poco a spiccare il volo in cerca di una chance tra i professionisti. In occasione di quella convocazione non ci fu la possibilità di scendere in campo per nessuno dei tre, così come nelle successive.
L’attuale stagione ha invece regalato a due giovani Primavera quel brivido che nessuno, da Diop in avanti, aveva più provato. Giovanni Graziano in Europa League, a Copenaghen, Facundo Lescano proprio contro il Milan, un girone fa. Il centrocampista classe ’95, dopo aver fatto tutta la trafila nel Settore giovanile, ha avuto l’occasione di esordire in un palcoscenico prestigioso come quello continentale, l’attaccante alla prima stagione in Primavera è invece riuscito a ritagliarsi uno spazio in campionato, all’Olimpico, subentrando pochi istanti prima del pareggio granata.
Oggi, insieme a Zaccagno – classe ’97 e titolare in Primavera – chiamato come terzo portiere in sostituzione di Castellazzi, ci saranno anche Simone Rosso e Claudio Morra. Il primo è alla terza convocazione dell’anno, dopo quelle contro Copenaghen e Chievo, il secondo alla prima chiamata in assoluto.
Simone Rosso, una vita al Toro, è un classe ’95 che sin dai pulcini indossa la maglia granata. Nel 4-2-4 di Longo il giocatore è la freccia che il tecnico utilizza sulla corsia di sinistra: otto reti nel campionato Primavera per quello che è uno dei fuoriquota della squadra.
L’emozione domenicale, quella della prima volta, sarà però tutta per Claudio Morra, ’95 come il compagno di reparto, capocannoniere della Primavera, al secondo anno in granata. Molti lo ricorderanno per quel gol strepitoso alla Lazio, in semifinale scudetto lo scorso giugno a Rimini: dopo un anno con la Berretti, Longo decise di puntare sul giocatore nell’ultima parte della stagione e fu proprio l’attaccante a portare i suoi in finale. Quest’anno la conferma, i tredici gol messi a segno e ora la convocazione, premio ad una stagione per che per la squadra di Longo è appena entrata nel vivo.