In sei mesi di Toro, ha collezionato poco più di 180 minuti in campo. Un bottino davvero magro per tirare le somme e valutare le sue qualità, ma Ventura e la dirigenza hanno deciso di “tagliarlo” nella sessione invernale di calciomercato. L’avventura di Ruben Perez in granata comincia i primi di luglio, quando Petrachi chiude per il prestito del centrocampista in arrivo dall’Atletico Madrid. Assapora i primi minuti con la maglia del Toro in Svezia, contro il Brommapojkarna, nel finale di partita, prima di esordire dall’inizio nella sfida di ritorno. 90 minuti in cui mostra di avere una discreta visione di gioco e buoni piedi, ma è ancora troppo lento nella manovra. Nel corso del girone di andata, si capisce fin da subito che faticherà ad entrare negli schemi del tecnico Ventura, che infatti gli offre ben poche chances per mettersi in mostra: gli scampoli di partita contro Cagliari, Lazio, Udinese e Palermo non possono essere giudicati appieno. Invece, l’unica volta che ha giocato per più di mezz’ora, nella sfida interna contro la Fiorentina, è stato schierato fuori ruolo, come falso nueve, posizione in cui ha evidenziato tutti i suoi limiti nonostante le attenuanti del caso.

 

A gennaio, quindi, è stato rispedito in Spagna, al Granada, dove è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante e ad ottenere una salvezza all’ultimo respiro, a pari punti con l’Eibar ma in vantaggio per gli scontri diretti. Il suo rapporto con Ventura non è mai sbocciato, anzi, le sue dichiarazioni di fine febbraio (“Tornerei in granata soltanto con un altro allenatore”) la dicono lunga sulla stima che intercorre tra il centrocampista e il tecnico. Ad oggi, però, sono davvero in pochi coloro che lo rimpiangono, anche se, in alcuni momenti della stagione, soprattutto nella parte finale, avere qualche ricambio in più in mezzo al campo avrebbe fatto comodo. 

 

Ruben PEREZ

VOTO: 5.5

PRESENZE: 8

GOL: 0