Toro e Genoa si affronteranno lunedì sera mettendo sul campo lo stesso obiettivo europeo. Due squadre e due società che si troveranno una di fronte all’altra, da avversarie, per conquistare una qualificazione che sarebbe la vera ciliegina sulla torta di una stagione a dir poco soddisfacente. Due avversarie che, tuttavia, nutrono ottimi rapporti, come dimostrano le numerose trattative di mercato sviluppate negli anni da Cairo e Preziosi. Dal club genoano sono infatti arrivati al Toro giocatori diventati importanti, se non fondamentali, per la squadra granata fin dai tempi del primo anno di presidenza Cairo.
Ultimo in ordine di tempo il capocannoniere della Serie A dello scorso anno, quel Ciro Immobile che ha saputo conquistarsi la fiducia dell’intero ambiente a suon di gol e vittorie. Arrivato al Genoa nella stagione 2012/2013, in comproprietà con la Juventus proprietaria della metà del cartellino dell’attaccante, esordisce in Serie A contro il Cagliari dove segna anche la sua prima rete nella massima serie. Una stagione nella quale Immobile non riesce, tuttavia, a dimostrare a pieno il suo valore segnando solo 5 reti in 34 partite disputate. Al termine del campionato la Juventus riscatta la metà del cartellino di proprietà del Genoa cedendola al Torino. Una cessione che in bravissimo tempo si dimostrerà uno degli acquisti più azzeccati della società granata. L’attaccante arriva all’ombra della Mole vestendo la maglia granata con l’obiettivo di riscattare un’annata di certo non brillante, diventando in breve tempo il punto di riferimento, in coppia con Alessio Cerci, della squadra di Ventura guidandola alla conquista dell’Europa League. Un risultato raggiunto a suon di gol, 22 per la precisione, che consegnano a Immobile anche lo scettro di capocannoniere della Serie A. Una stagione che permette all’ex granata di mettersi in mostra e attirare l’interesse del Borussia Dortmund, squadra in cui si trasferirà al termine della stagione.
Di certo però, come detto, Immobile non è stato di certo il primo affare del fronte Cairo-Preziosi. L’attaccante, infatti, ha raggiunto il Torino nello stesso anno di altri due protagonisti della corsa all’Europa: Emiliano Moretti e Cesare Bovo. Due difensori che si sono dimostrati spesso fondamentali e che, complice anche l’altissimo rendimento di tutto il gruppo, hanno disputato una stagione a dir poco brillante. Rendimento che hanno mantenuto anche in questa stagione diventando due pilastri della difesa granata e soprattutto punto di riferimento importante per far crescere le giovani scommesse arrivate nel mercato estivo.
In verità, però, i rapporti con Preziosi non si sono sviluppati solo nelle ultime stagioni m risalgono addirittura al primo anno dell’era Cairo quando dal Grifone arrivò un certo Roberto Stellone. Approdato al Genoa nel 2004 gioca in coppia con Diego Milito mettendosi subito in mostra e arrivando a totalizzare, al termine della stagione, 18 reti in 29 partite disputate. Un bottino con cui trascina il club ligure alla promozione in Serie A, vanificata soltanto dalla condanna del club per illecito sportivo che costringe la società alla retrocessione in Serie C. E proprio in quell’occasione l’attaccante passa in maglia granata diventando uno dei primi giocatori del nuovo Torino, appena rifondato dopo il fallimento. In quella stagione segnerà 7 reti in 31 partite collaborando alla promozione in Serie A, coronando così una stagione grandiosa. Rimarrà al Toro per ben 3 campionati nei quali disputa 82 partite andando a segno solo 9 volte. Nel 2009, dopo la retrocessione in serie B dirà addio alla maglia granata e si trasferirà al Frosinone.
Chi invece non ha avuto un esperienza brillante sotto la Mole è Valter Birsa. Arrivato al Toro in prestito dal Genoa ne 2012, nell’ultimo giorno di calciomercato, esordisce nella partita contro il Parma persa per 3-1. Con il Toro segna la sua prima rete in Serie A contro la Fiorentina ma al termine della stagione, dopo 17 presenze e due sole reti, fa ritorno a Genoa alla corte di Preziosi.

 


Moretti e Bovo, un ritorno al passato

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