Definita l’operazione Barreca, mentre arrivano delle richieste per Chiosa, e mentre i fratelli Gomis aspettano di conoscere il loro futuro, qualcosa si muove anche per Abou Diop e Vittorio Parigini, con dei distinguo piuttosto importanti da sottolineare.
Si parte dal secondo, che il Torino non ha intenzione di perdere ma che sta già avendo un buon mercato: la Juve aveva sondato il terreno, e anche la Roma lo ha messo nella lista dei giocatori più interessanti da tenere sott’occhio, ma se non arriveranno offerte plurimilionarie (cosa davvero molto improbabile) il Toro non valuterà la cessione a titolo definitivo, per quanto voglia prestare il classe ’96 in una squadra con ambizioni di A – come il Cagliari, che ci aveva provato per il prestito – o direttamente della massima serie. Castori insiste, a Carpi, per fare in modo di poter avere il giocatore, ma in questo momento il club sta ancora cercando di definire la scelta del nuovo direttore sportivo. Appena il presidente Bonacini avrà individuato la figura, partiranno le contrattazioni con Petrachi, disposto, come nel caso di Barreca, a valutare eventualmente un diritto di controriscatto. Il giocatore attende di conoscere il suo futuro, ma non dovrebbe essere questione di troppe settimane. Il Carpi non è l’unica società ad essersi interessata al giocatore: c’è anche un’altra neopromossa, il Frosinone.
Più difficile, invece, stabilire il futuro di Diop, che rientra dal prestito al Matera ma che già sa di essere in uscita da Torino. E forse a titolo definitivo. Nella prossima settimana è previsto un contatto con l’agente del giocatore e la dirigenza granata, dove si cercheranno di capire le reali intenzioni del Toro: dopo tre anni di prestito, la sensazione è che per l’attaccante ci siano pochi margini per pensare a una permanenza, cosa che, di fatto, spingerà il giocatore stesso a cercare una soluzione più stabile anche in ottica futura. Per ora, qualche timido sondaggio di Novara e Salernitana e di qualche squadra in Lega Pro, ma nulla di più. Molto dipenderà anche dalla richiesta del Toro per il giocatore: se la valutazione verrà giudicata troppo alta dalle possibili pretendenti, si ragionerà su un prestito oneroso con diritto di riscatto, così da spalmare, eventualmente, la spesa su più anni. Ma l’esperienza di Diop in granata sembra proprio ai titoli di coda.