Non è più un mistero perché è stato lo stesso Ventura, domenica sera, ad annunciarlo. L’incontro tra l’allenatore e il presidente Cairo, in programma nella giornata di domani, sarà occasione per il tecnico di avere dei chiarimenti sulle strategie societarie per la costruzione del nuovo Toro. E così, prima di recarsi al matrimonio del suo pupillo, Alessio Cerci, il tecnico vedrà il patron. Rassicurazioni e programmazione: ma non è in ballo, al momento, l’eventuale prolungamento del contratto che lega Ventura ai granata fino al 30 giugno 2016.
Sarà un mercato in entrata condizionato, evidentemente, da quello in uscita. E così dopo il colloquio avvenuto lo scorso venerdì, al quale erano presenti anche Darmian e Glik, Ventura vorrà discutere con Cairo delle prossime mosse atte a rinforzare una rosa che si appresta a perdere qualche pezzo da novanta. A partire proprio dal terzino azzurro, che domenica ha dato l’addio al proprio pubblico, passando per Kamil Glik, il cui rendimento stagionale non ha lasciato indifferenti molte big europee. Nelle scorse settimane la corte del Borussia Dortmund, ora quella del Manchester City: è evidente che l’eventuale contratto offerto dagli inglesi al capitano granata non possa competere con quello in essere con il Toro. E i primi contatti tra entourage del polacco e Torino non hanno prodotto gli effetti sperati: nessun accordo sul prolungamento e, di conseguenza, su un sostanzioso aumento dell’ingaggio.
Non è solo il rischio smobilitazione a preoccupare Ventura quanto il passo successivo: perché se i due giocatori in questione partiranno (e anche il futuro di Maksimovic è quantomeno in dubbio), il gruzzolo su cui le casse del Toro potranno contare sarà veramente sostanzioso. E sarà a questo punto che entreranno in gioco le richieste di rassicurazione di Ventura: il tecnico che ha confermato dopo Torino-Cesena la volontà di restare sotto la Mole onorando il proprio contratto vorrà avere la certezza che la campagna acquisti sia all’altezza. Non solo scommesse ma giiocatori in grado di fare sin da subito la differenza.