I granata in trasferta non perdono dal 12 marzo, giorno, anzi, sera, di Zenit-Torino. Un giovedì nero che seguiva l’ultima sconfitta esterna anche in campionato, quella di Udine dove Glik e compagni erano parsi già con la testa alla coppa. A Palermo, campo storicamente ostico un po’ per tutti, la squadra di Ventura aveva addirittura vinto, prima che il giudice di porta mal consigliasse Gervasoni, annullando un gol fondamentale per la rincorsa alla qualificazione europea.
Al Barbera si è vista una partita equilibrata anche se con una leggera predominanza in alcune statistiche a favore degli ospiti. 52% di possesso palla contro il 48% dei padroni di casa, 4 tiri in porta a testa (su, rispettivamente, 14 e 15 conclusioni totali) e una pericolosità dalle parti dei portieri che favorisce i rosanero (54% contro 52,6%). Il Palermo ha una maggiore supremazia territoriale, ma anche una manovra che gli consente di essere più efficace negli attacchi alla porta di Padelli. Dybala e soci hanno infatti un tasso superiore al 53%, mentre Quagliarella e compagni di reparto si fermano al 45%.
Il Torino però è risultato più efficace e preciso nei passaggi, dato che la percentuale superiore al 72% mostra una grande prestazione di Bovo (66 appoggi riusciti ai compagni), Silva (60), Peres (59) e Glik (46). Il palermitano Gonzalez è l’uomo che ha recuperato più palloni (24), ma è tallonato da Vives (22), Bovo (20) e Molinaro (19), abili a distruggere il gioco avversario. Il pareggio di ieri non modifica, ancora una volta, la posizione in classifica dei siciliani: è dalla 24esima giornata che, per una serie di concause, il Palermo è saldamente all’undicesimo posto, nonostante da quel 22 febbraio l’11 di Iachini abbia collezionato solo due vittorie, tre pareggi e ben cinque sconfitte.