Era metà maggio: il Torino stringeva per Mihajlovic, il cui annuncio sarebbe arrivato a breve. Mentre sul mercato si cominciava già a ragionare sui nuovi colpi e sulle nuove conferme. Tra questi, il tecnico aveva fatto due nomi: Nikola Maksimovic e Juraj Kucka. Il primo, da tenere (e ci sono buone possibilità che sia così). Il secondo, da acquistare. E a distanza di più di un mese, le cose non sono cambiate. Nonostante il Milan faccia resistenza, nonostante il giocatore abbia un ingaggio sopra il tetto salariale imposto da Cairo, il Torino, a fari spenti, continua a lavorare per regalare al suo allenatore il centrocampista slovacco, fortemente voluto lo scorso anno al Milan.
Il Torino sul mercato vuole fare sul serio. Con la Roma sta trattando per Ljajic (va trovato l’accordo per l’ingaggio) e Iago Falque (per il quale è invece praticamente tutto definito), e una volta rinforzato l’attacco sa che dovrà acquistare un elemento in grado di fare la differenza a centrocampo. Per dare sostanza e qualità a una linea mediana giovane, dove Baselli, Benassi e Acquah potranno crescere e migliorare, senza dimenticare Obi che dovrebbe rimanere e con uno tra Gazzi e Vives pronto a fare le valigie.
Ma torniamo a Kucka. Il Toro, se riuscisse a cedere anche Bruno Peres (oltre a Glik, i cui soldi verranno praticamente reinvestiti per acquistare i due giocatori della Roma), allora avrebbe tutto il denaro necessario per poter avviare la trattativa con Galliani. Kucka vale non meno di sei milioni di euro, ma non è incedibile (a differenza di Baselli, che il Toro non vuole lasciar partire, Kucka o non Kucka). Il vero ostacolo è l’ingaggio: se già con Ljajic, che guadagna quasi due milioni di euro, le forze diplomatiche del Torino si stanno prodigando per arrivare a fargli accettare un dimezzamento degli emolumenti di base, aggiungendo bonus per arrivare a circa 1,5 milioni di euro massimo, altrettanto si dovrà fare con l’ex Genoa, per ilquale il club granata vorrebbe posizionarsi su cifre simili.
Cosa ne guadagnerebbe il giocatore? Intanto, una titolarità pressoché garantita. Poi, la presenza di un allenatore che lo conosce bene e che stravede per lui, a differenza del Milan dove, per ora, regna sovrana l’incertezza. Infine, la possibilità di diventare protagonista in un ambiente particolarmente caldo e, attualmente, molto più entusiasta di quello rossonero, spossato dalle recenti stagioni piuttosto opache. La trattativa continua, ma a piccoli passi. È possibile che Kucka diventi un piccolo tormentone dell’estate granata, con la società che prima di mollare definitivamente il colpo ci penserà due volte. La porta, per Kucka, è aperta. Ora bisognerà capire se il giocatore vorrà fare altrettanto.