Il nuovo Toro parte dalla cintola in su. Detto di Soriano, per il quale Cairo lavora alacremente per cercare di arrivare all’intesa finale, continuano i ragionamenti sull’attacco, che resterà orfano di Immobile e che ancora non ha ben decifrato il futuro di Maxi Lopez. La nuova squadra di Mihajlovic, in avanti, sarà camaleontica: o con il trequartista, o con il tridente. E se per Giaccherini la trattativa è continua ma non è ancora chiusa, il Toro continua a guardarsi intorno, alla ricerca di esterni particolarmente duttili, in grado di giocare all’occorrenza anche da seconde punte o addirittura trequartisti.
Una delle prime scelte è Iago Falque, nome che già faceva parecchia gola a Giampiero Ventura e che continua a piacere anche al nuovo allenatore. È in uscita dalla Roma, si può muovere eventualmente anche in prestito con diritto di riscatto, e ha voglia di rilanciarsi dopo una stagione di molte ombre e poche luci in giallorosso. Il mancino classe ’90 viene considerato un rinforzo ideale per qualità tecniche ed età: un giocatore su cui puntare a lungo termine. Per questo è stato allacciato un discorso con la Roma (per ora slegato dall’eventuale abboccamento per Bruno Peres), che richiederà un po’ di tempo di trattativa, senza però esagerare troppo vista la concorrenza agguerrita (c’è anche l’Amburgo).
E oltre allo spagnolo, non dispiace nemmeno il serbo Lazovic, che ha preso il posto proprio di Falque nel Genoa. Ruolo simile, stessa età, l’ex Stella Rossa costerebbe molto meno rispetto a Falque (si tratta di un’operazione che starebbe sotto i 4 milioni di euro), ed è chiaramente un giocatore non di primissima fascia per rinforzare la rosa. Ma resta comunque un valido elemento, e una valida alternativa nel caso in cui altri obiettivi – Falque, appunto, ma anche il già citato Giaccherini – dovessero alla fine sfumare. Il mercato del Toro sta cominciando a decollare, con buona pace di Mihajlovic che spera di poter avere la rosa completa il più possibile sin dai primissimi giorni del ritiro.