Ringrazio il Torino per avermi permesso di arrivare in Azzurro, ora cerco di fare del mio meglio qui. Poi, penserò al resto“. Non lasciano spazio a moltissime speranze di permanenza in granata le parole di Ciro Immobile, che ha rilasciato ieri alcune dichiarazioni dal ritiro della Nazionale. Come due anni fa, l’attaccante napoletano dalla Nazionale ha di fatto sancito, anche se in via molto meno esplicita di allora, il suo probabile addio alla piazza torinista, che lo aveva riaccolto a braccia aperte dopo le due esperienze non proprio positive con Borussia Dortmund e Siviglia.

 

Ma che il suo riscatto fosse tutt’altro che certo, è cosa nota non da settimane, bensì da qualche mese. Il Siviglia non ha mai voluto ritrattare la cifra pattuita a gennaio (11 milioni) e allo stesso giocatore piacerebbe tentare di giocarsi una nuova esperienza in una competizione europea. Insomma, Immobile si allontana sempre di più da Torino, anche se la squadra che più di tutte ha manifestato interesse per il giocatore non disputerà alcune gara né in Champions, né in Europa League. Si sta parlando della Lazio di Lotito, che ancora deve trovare il suo allenatore (le ultime voci parlano di un sondaggio per Bielsa) ma che già pensa al dopo Klose.

 

Il classe ’90 continua a essere in cima ai desideri di Tare, ds biancoceleste, che ha avviato da diverso tempo i suoi contatti e con il Siviglia, e con l’entourage del giocatore, gestito dalla “scuderia” Moggi. Deciderà dopo l’Europeo, Immobile, ma il Toro sembra già un’ombra sbiadita (per la seconda volta) nel suo passato. Un addio che in pochi si aspettavano potesse consumarsi così a breve, dopo il suo ritorno a gennaio. Ma le regole del mercato, sempre più pazzo, non perdonano nessuno. E lasciano davvero poco spazio al sentimento dei tifosi.

 


11 giugno 2006: Toro-Mantova 3-1, i granata volano in Serie A

Toro, traffico in difesa: sei giocatori per due posti, mercato aperto