Un discorso che non si chiude. Anzi. Il Torino di Urbano Cairo viaggia su binari paralleli: da un lato, c’è la conferma di Ventura; dall’altro, c’è l’interesse forte, concreto, nei confronti di Sinisa Mihajlovic. Che contraccambia in maniera piuttosto evidente (con l’intenzione di siglare un biennale). L’ex tecnico di Fiorentina e Milan, infatti, molto volentieri accetterebbe di rimettersi in gioco nella piazza granata, per continuare il lavoro del suo predecessore (?) e fare in modo che il Toro possa riuscire ad ambire in maniera stabile ad un posto per le competizioni europee.

 

La permanenza dell’attuale tecnico granata, infatti, continua a restare in bilico. E lo dimostrano i contatti che Cairo da tempo ha allacciato con l’allenatore serbo, tra i suoi preferiti in caso di avvicendamento. Avvicendamento che si renderebbe possibile solo in caso di partenza verso altri lidi da parte di Ventura, giacché il tecnico non vuole rinunciare al suo conratto quasi plurimilionario, e, al contempo, Cairo non sembra disposto a voler ragionare su un esonero.

 

Il Cagliari, per Ventura, continua a essere alla finestra. Come la Lazio. E il fatto che questi interessi non si siano minimamente sopiti alimenta, dall’altro lato, i sospetti circa un cambio in panchina che avrebbe comunque un enorme valore simbolico. Un cambio della guardia non preventivato, a distanza di un solo anno (quando si è arrivati al rinnovo fino al 2018), ma forse necessario per dare una scossa a squadra e ambiente. Cairo e Mihajlovic, intanto, continuano a sentirsi. Nessun incontro ufficiale; soprattutto nessun accordo. Ma un grandissimo gradimento, questo sì, da parte di entrambi. E in poche settimane, il Torino dovrà dare una risposta definitiva. Ben al di là di alcune dichiarazioni di facciata che, alla luce dei fatti (come, appunto, i contatti tra il presidente granata e l’ex Sampdoria), sembrano lasciare il tempo che trovano.

 


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