Giampiero Ventura è contento per la vittoria conseguita contro il Bologna: “Non abbiamo concesso nulla al Bologna, che settimana scorsa ha messo in difficoltà la Roma. A parte l’episodio di Giaccherini, non abbiamo avuto difficoltà. E abbiamo creato sia all’inizio, sia alla fine, oltre al rigore. Sono contento per Belotti, come Quagliarella e Cerci e Immobile, sta facendo molto bene nel Toro. E sono contento di quello che ha detto: ha voglia di crescere e imparare ulteriormente. Penso sia sulla strada giusta“.

 

Sulla classifica che ora sembra migliorare, con i granata a 42 punti: “Noi abbiamo fatto quattro anni in crescendo, dalla B all’Europa non è una cosa da tutti. Ora siamo al quinto, e abbiamo avuto dei problemi: prima gli infortuni, che non sono una giustificazione ma parte del calcio; poi abbiamo avuto altri tipi di problemi, cioè errori fatti da tutti, dall’allenatore, ai giocatori, alla società. Errori che se siamo intelligenti, in futuro non rifaremo. Abbiamo passato tre mesi e mezzo difficili, e in futuro dovremo cercare di evitarli“.

 

Oggi eravamo in emergenza” continua il tecnico. “Benassi ieri ha avuto dei problemi, e Maxi Lopez questa mattina aveva la febbre. Il gruppo è molto disponiibile, come sempre, sono contento per loro: dieci anni fa il Toro stazionava in B, ora è nella parte sinistra della classifica. Quando ci sono grandi aspettative come quest’anno, se non arrivano i risultati arriva un pizzico di delusione. E ci sta, fa parte del calcio. Vedremo come finirà il campionato“.

 

Quale deve essere il passo avanti del Toro, ora? “Capire quando adattarci e come muoverci durante la partita in corso. Se riusciamo a fare questo, diventeremo più competitivi. Non dobbiamo solo imparare a leggere le situazioni, ma interpretarle. Oggi sono contento di come sia stata interpretata: la gara può essere stata vista come brutta, ma abbiamo saputo interpretare bene, aspettando per esempio Floccari che venisse in pressione per lasciarci del campo. E così abbiamo creato le palle gol. L’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di creare uno zoccolo duro con i nostri giovani, non con i nostri vecchi, che hanno dato anche più di quello che potevano dare. I Benassi, Baselli e Zappacosta devono essere lo zoccolo duro per il futuro della società”.