L’annuncio è di ieri, ma era nell’aria da tempo. Proprio come era avvenuto qualche anno fa, quando si accingeva ad acquistare La7. Urbano Cairo esce allo scoperto, per tentare la scalata a RCS, dando il via a quello che lui stesso ha definito “un grande gruppo editoriale“. Tra Cairo Communication, Gruppo La7 e proprio RCS, il presidente del Torino si ritroverebbe a gestire effettivamente diversi poli dell’informazione italiana: da quello più di intrattenimento, rosa ma non solo, a quello di cronaca, sia via carta, sia via web, sia via televisione.
In crisi da tempo, il mercato azionario di RCS (che comprende anche la Gazzetta dello Sport) è fortemente calato. Non solo, la famiglia Elkann-Agnelli ha da tempo annunciato di voler lasciare la sua maggioranza (circa il 17% delle azioni) per andare a costituire un altro grande gruppo editoriale con Espresso e la famiglia De Benedetti, che accorperebbe anche Itedi, editrice del quotidiano “La Stampa”.
Come muoversi per la scalata? L’intenzione di Cairo è quella di rilevare il 50% più una di tutte le azioni di RCS (il totale è stimato intorno ai 287 milioni di euro), arrivando quindi a formulare una proposta di circa 143 milioni di euro. Non liquidi. Ed è qui che l’esperienza calcistica si fa avanti. L’idea dell’imprenditore alessandrino, che già possiede il 4,616% delle quote d RCS, è di scambiare una sua azione (quotata a circa 4,7 euro, un valore piuttosto alto) per ogni 8,3 azioni del gruppo milanese. In sostanza, Cairo valuta ogni sua azione otto volte più importante rispetto a quella di RCS. In questo modo, senza dover intaccare la propria liquidità, Cairo riuscirebbe a ottenere la maggioranza di RCS, preservare quella di Cairo Communication (che, anzi, vedrebbe al suo interno più soci, utili eventualmente per un aumento di capitale) e mantenere pure il controllo di La7, non coinvolta in questo tipo di compravendita. Uno scambio vero e proprio, come nel calciomercato: per un calciatore forte, ne arrivano due attualmente meno bravi, ma potenzialmente molto più di prospettiva.
“Communication e RCS” aggiunge Cairo “sono fortemente complementari e la loro combinazione consentirebbe di creare un gruppo diversificato che, facendo leva sull’elevata qualità dei propri prodotti editoriali nei settori news, periodici, sport e televisione, possa posizionarsi come operatore di riferimento nel mercato italiano“. E con 487 miloni di debiti, l’arrivo del patron del Torino potrebbe permettere di risanare i conti, come già avvenuto proprio con le reti televisive rilevate. La nuova sfida editoriale di Cairo passa, ancora una volta, da Milano.