Era il primo pomeriggio di ieri quando trapelava la notizia che Pontus Jansson, probabilmente, avrebbe dovuto fermarsi. Il giocatore svedese, infatti, in mattinata aveva lamentato un fastidio muscolare alla coscia destra che avrebbe dovuto essere valutato con attenzione: subito, un esame ecografico; poi, in Sisport, un allenamento a ritmi molto blandi, non di certo per un giocatore che avrebbe dovuto (o potuto) giocare titolare; poi, ulteriori accertamenti che richiederanno qualche ulteriore valutazione. Il rischio è che, se il fastidio muscolare fosse uno stiramento (una delle prime cose che si sono temute), l’ex Malmoe dovrà stare fermo qualche settimana, e dovrà ancora rimandare l’appuntamento con un impiego più continuativo, che era (e sarebbe ancora) nei piani di Ventura.

 

La settimana dopo la sfida contro l’Atalanta, infatti, il Torino sarà impegnato in tre partite ravvicinate: il 16 aprile giocherà contro il Bologna; poi, mercoledì, ci sarà la Roma; infine, la domenica successiva, il Sassuolo. Tre sfide in sette giorni, nelle quali sicuramente allo svedese sarebbe stata data almeno una possibilità. Invece, se le sensazioni peggiori dovessero venire confermate, lo stop lo porterà a saltare non solo la sfida con gli orobici, ma anche, probabilmente, tutte e tre quelle successive. Con grande rammarico suo e del tecnico, che avrebbe così avuto la possibilità di valutare bene il giocatore, nell’ottica di un eventuale impiego più duraturo la prossima stagione, soprattutto in un caso di partenza, possibile ma non certa, di Kamil Glik.

 

Non è la prima volta, quest’anno, che Jansson si ritrovi costretto a fermarsi per infortunio. Già all’inizio della scorsa estate, a giugno, il giocatore era stato sottoposto a un’operazione chiurgica, dalla quale si era ben ristabilito per poi avere una ricaduta in pieno autunno. Di lì, un nuovo stop di diverse settimane, per poi tornare ma essere poco impiegato, per scelta tecnica. Infine, dopo l’occasione, ancora una volta sfruttata bene, contro l’Inter, è arrivato questo nuovo stop. La sfortuna, purtroppo, è tornata a bussare alla sua porta. La voglia di rivalsa è davvero molta.

 


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