Non un esperimento casuale. La prova contro il Grugliasco di ieri non ha soltanto permesso di vedere all’opera i progressi del duo Belotti–Maxi Lopez, chiamato a scendere in campo contro l’Inter, quanto per provare, in cabina di regia, Daniele Baselli. L’ex Atalanta è un po’ il simbolo di questo Torino: belle speranze, ottima partenza, e poi uno smarrimento che, ancora, fatica a trovare una sua conclusione. “È un giocatore molto intelligente” ha sentenziato Vives al termine dell’amichevole, e può giocare in qualsiasi ruolo in mezzo al campo.
E in effetti, Ventura lo ha veramente provato ovunque: mezzala destra (a sinsitra, almeno all’inizio, giocava Obi), poi a destra, nella ripresa, ma per pochi minuti. Il cambio tattico, quello che più ha incuriosito, è avvenuto a circa 20′ di gioco, quando l’ingresso di Fanerud, entrato al posto di Gazzi, ha comportato l’accentramento dell’atalantino. Che, chiaramente, si è visto meno in fase di spinta, ma che non ha mancato di inventare per i compagni. L’azione del rigore di Belotti, per esempio, è figlia di una sua intuizione, e i lanci verso le fasce non sono mancate.
Ma anche contro un avversario chiaramente non di alto livello, l’elemento negativo è stato quello legato alla potenza fisica. E alla capacità difensiva. Rispetto agli stessi Vives o Gazzi, infatti, in fase di interdizione l’ex Atalanta ha davvero fatto poco filtro. Troppo poco, per pensare di poter aiutare la già disastrata retroguardia granata di questi ultimi mesi. Ma l’esperimento merita di continuare, se a crederci, per primo, sarà lo stesso Baselli. Con lui in cabina di regia, l’imprevedibilità del Torino potrebbe effettivamente cambiare, se ai lati ci saranno però giocatori con molti più compiti difensivi. Non un esperimento casuale, non un esperimento promosso a pieni voti. Ma nemmeno da lasciar decadere. Il gioco del Toro potrebbe giovarne davvero.