Guai a dividerci ora“. Il monito di Ventura, attraverso una lettera aperta scritta per tutti i tifosi del Torino, è stato eloquente andando a chiedere un’unità da parte dell’ambiente per evitare di minare le sicurezze di un gruppo giovane, volenteroso, ma probabilmente troppo acerbo. Non a caso, qualche giorno prima, il tecnico granata nel confronto con i tifosi alla Sisport aveva esplicitamente fatto capire che la sua paura più grande fossero i possibili fischi di fronte a un errore, uno stop o un passaggio sbagliato, a partita in corso. Fischi nocivi, che rischiano di far perdere quella serenità in grado di far fare il salto di qualità a molti dei giocatori in rosa.

 

Ma il pubblico granata, recentemente, ha sempre cercato di fare quadrato intorno alla squadra. Ed è ancora più frustrante pensare a un Olimpico, una volta un fortino, ora terra di conquista per quasi tutte le squadre ospitate. A Torino, il Toro non vince dal 16 gennaio (Torino-Frosinone 4-2), e ha anzi disputato gare – forse solo quella contro la Lazio esclusa – piuttosto anonime o, ancora peggio, noiose, spente. Eppure, contro un Torino-Carpi di non certo invitante appeal, la risposta del pubblico sugli spalti, grazie anche alle offerte sui biglietti, è stata incredibilmente convincente, con quasi 23mila persone che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, nonostante uno scialbo e deludente 0-0 in campo. Poco diversa è stata la cornice di pubblico che si è potuta apprezzare per Torino-Lazio, in un altro orario piuttosto penalizzante: quelle 12.30 che piacciono soprattutto a TV e Lega Calcio ma che continuano a non convincere gli addetti ai lavori. Quell’1-1, terminato con una certa delusione da parte dei granata, venne visto dal vivo da quasi 19mila persone.

 

E dopo questi due buoni numeri nelle due ultime gare, il Toro si appresta ad accogliere la Juventus con il tutto esaurito. E con un’unità di tifo che, difatto, di recente non è mai mancata. Il fattore ambientale, almeno durante la partita, è sicuramente la migliore base per tentare una tripla impresa, domani: battere la Juventus ferita dall’eliminazione in Champions; risollevare classifica e morale; riavvicinare la squadra al pubblico non tanto nei 90′, quanto piuttosto in tutto quello che precede e segue. L’Olimpico granata è pronto a sostenere all’Olimpico Glik e compagni. All’unisono.


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