Ciro Immobile contro il suo passato. Il suo doppio passato. La voglia di rivalsa, nel numero 10 granata, proprio non manca nei confronti di un club che, anche di fronte al titolo di capocannoniere del campionato, ha preferito monetizzare piuttosto che puntare su di lui. Il capitolo con la Juventus, d’altra parte, era chiuso da parecchio tempo, e l’attaccante campano si era nettamente legato all’ambiente granata, che molto lo aveva valorizzato due anni fa.

 

Ma nemmeno in quella stagione magica, il bomber era riuscito ad andare a segno contro la squadra che ne ha detenuto il cartellino a partire dal settore giovanile: anzi, due gare piuttosto anonime, in cui le occasioni si erano contate sulle dita di una mano (forse), senza andare a creare particolari pericoli a Buffon.

 

Ma adesso, rispetto ad allora, l’ex Genoa ha, e sa di avere, tutto un altro ruolo all’interno della squadra. È il leader indiscusso, e deve trascinare la sua nuova-vecchia squadra fuori dalle secche di una stagione balorda che rischia di rovinare quanto di bello è stato fatto negli anni passati. Ci vuole determinazione, carattere e voglia di rivalsa. Tutte qualità che, appunto, appartengono a Immobile. E riconquistare l’Europeo passa anche da una gara come questa. Quella in cui gli attributi, e i leader, servono davvero.

 


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