Dopo il derby di Coppa Italia nel quale la sua conduzione di gara aveva lasciato alquanto a desiderare, anche ieri al Ferraris di Genova Daniele Doveri non ha convinto. Certo, non si può dire che sia stato fortunato giacché durante la partita si sono susseguiti diversi casi spinosi, soprattutto nelle due aree di rigore, ma nel complesso la sua direzione è apparsa lacunosa nella gestione generale, a partire dai provvedimenti disciplinari.
Al 4’ il gol di Immobile è regolare poiché l’attaccante al momento della sponda di Belotti è tenuto in gioco da De Maio a centro area; al 13’ il direttore di gara fischia un fallo molto generoso a favore del Genoa per un intervento di Bruno Peres su Gabriel Silva; al 15’ su lancio in profondità di Acquah, Immobile fa un ottimo movimento partendo in linea (un piede avanti ad essere precisi) con De Maio: l’assistente non ravvisa l’impercettibile posizione di offside (nel dubbio la direttiva è di non segnalare) e l’ex Siviglia raddoppia. Al 20’ Molinaro entra imprudentemente in scivolata su Ansaldi in area granata, inevitabile la concessione del rigore. Al 27’ viene risparmiata una possibile ammonizione all’ex Dzemaili per un intervento in scivolata dell’ex su Glik. Poco dopo, su un lancio in area granata, Pandev entra in possesso del pallone e Bruno Peres interviene da dietro in modo irruento che l’arbitro ritiene però regolare. I rossoblu protestano invocando il rigore e l’espulsione per il terzino granata e dalla moviola l’impressione è che non avrebbero tutti i torti. Al 31’ nella trequarti granata Belotti e Izzo si contendono un pallone aereo, nessuno dei due entra in modo scomposto o in ritardo eppure Doveri concede una punizione al genoano e non se ne capisce il motivo (in casi come questo semmai si privilegia il difendente). Al 36’ sceneggiata di Dzemaili per un presunto colpo ricevuto da Vives (anche in questo caso lo svizzero poteva essere ammonito per simulazione). Al 45’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Acquah si appoggia ingenuamente sulla spalla di Izzo (il pallone era preda sicura di Padelli) e Doveri, stavolta in maniera forse un po’ fiscale, concede il rigore al Genoa ed ammonisce il portiere del Torino per proteste.
Al 48’ manca anche il cartellino giallo per Rincon che trattiene Benassi e nemmeno un minuto dopo, a parti invertite, il granata entra in scivolata da dietro sul venezuelano venendo giustamente ammonito e rischiando anche qualcosa in più. Al 65’ giusta la punizione dalla quale nasce il gol sorpasso dei rossoblu: Moretti cinge Suso fallosamente sulla trequarti. Regolare peraltro la posizione di Rigoni (che va in gol sugli sviluppi della punizione) il quale colpisce indisturbato ma è tenuto in gioco da Maksimovic poco distante. Inutili e controproducenti a riguardo le proteste di Moretti che si becca il cartellino giallo. Al 69’ reclama anche Bruno Peres per un contatto col connazionale Gabriel Silva in area genoana ma Doveri fa cenno di proseguire: un leggero contatto effettivamente pare esserci ma il giocatore del Torino dà l’impressione di lasciarsi cadere un po’ troppo facilmente. Al 73’ ammonito Vives per un fallo su Pandev a metà campo. Stesso provvedimento per Acquah per gioco scorretto su Rincon all’85’ e Tachtsidis per un fallo su Maksimovic al 90’. Rischia infine qualcosina il diffidato Glik per un intervento su Ansaldi nei pressi della linea di fondo dell’area rossoblu ma l’intervento del polacco era volto ad evitare l’uscita del pallone dal terreno di gioco.
Ricapitolando, Doveri ha commesso qualche errore importante nella valutazione di episodi rilevanti ed ha utilizzato un metro discutibile nella gestione del match e dei cartellini (alla fine si contano cinque gialli ai danni dei giocatori del Torino, uno solo nei confronti dei rossoblu) scontentando, di fatto, entrambe le squadre.
Il bilancio complessivo con la compagine del Presidente Urbano Cairo si aggiorna a due vittorie, due pareggi e quattro sconfitte.