Da Giampiero a Gian Piero. Il salto, nel nome, è davvero molto breve. Nel concetto di calcio, invece, lo è molto di più. Da Ventura a Gasperini cambierebbe molto, e in pochi avrebbero potuto pensare che la panchina del primo, in granata, dopo il rinnovo e soprattutto dopo le premesse estive sarebbe stata traballante. La frattura con l’ambiente c’è: l’allenatore è stato contestato per due volte consecutive dal suo pubblico di casa, e in casa granata, ufficiosamente, si respira un’aria di rinnovamento dopo cinque anni trascorsi insieme.

 

La paura di compiere il passo più lungo della gamba c’è, ed è per questo che Cairo, nel caso, vorrà cercare di affidarsi a qualcuno che conosce bene. Gasperini, appunto. Nella rosa dei possibili candidati alla panchina del Toro, se addio dovrà essere, figura anche l’allenatore del Genoa, che sta vivendo in Liguria una situazione simile a quella di Ventura: una parte dell’ambiente sempre più consistente non lo vorrebbe più in rossoblu, e la conoscenza con il presidente granata è pluriennale.

 

Fu infatti una cena di 4 anni fa, quando il Torino di Ventura stava muovendo i suoi primi passi, in Serie B, alla quale partecipò anche Marco Ferrante a far instaurare un rapporto in verità di grande stima tra presidente granata e tecnico. Che al presidente è sempre piaciuto per il modo di fare calcio e di interpretare in maniera aggressiva la partita. Una maniera molto diversa, appunto, da quella di Ventura. Il Toro cambia pagina? Prematuro dirlo ora, ma le valutazioni sono in corso. Anche da parte di Ventura stesso, che potrebbe pensare di salutare, nonostante il suo contratto fino al 2018. Molto, in questo caso, dipenderà dalle proposte che all’allenatore potranno arrivare, e che, per ora, appaiono solo intriganti suggestioni.

 


Anche il Filadelfia protagonista delle celebrazioni olimpiche

Ventura: “Il Milan è una tappa per un obiettivo più ampio”