In principio ci fu D’Ambrosio, poi Darmian e ora Peres: la storia del terzino destro che viene adattato con successo alla fascia sinistra sembra essere arrivata al terzo capitolo. A Palermo, per la prima volta dal primo minuto, Ventura ha affidato le fasce ai suoi due terzini destri lasciando Zappacosta nel suo ruolo naturale e spostando dall’altra parte del campo l’ex Santos. Un esperimento richiesto da settimane e che al Barbera è riuscito.

 

Peres e Zappacosta, fino a che sono rimasti in campo, hanno offerto una costante spinta sulle proprie fasce di competenza: da un traversone del brasiliano è nato l’autogol di Gonzalez che ha permesso al Torino di passare in vantaggio, da alcuni cross dell’italiano sono nati diversi pericoli per la difesa palermitana. Certo, la prestazione di Peres è stata macchiata da quel buco difensivo nei primi minuti che ha permesso a Morganella di andare sul fondo e servire su un piatto d’argento a Gilardino il pallone dell’1-0. Un errore che non è dovuto però al fatto che il numero 33 sia stato schierato a sinistra anzichĂ© nel suo habitat naturale, ovvero la corsia destra: in piĂą di un’occasione, infatti , Peres ha mostrato di avere ancora alcune importanti lacune nella fase difensiva, lasciando piĂą volte troppi spazi agli avversari, anche quando occupava la sua posizione naturale.
Quando nel corso del secondo tempo della gara del Barbera Ventura ha deciso di richiamare in panchina, per motivi differenti, prima Peres e poi Zappacosta, mandando in campo Molinaro e Silva, il Torino ha, di fatto, smesso di spingere sulle fasce, fatta eccezione per un’isolata sortita offensiva dell’uruguaiano, bravo nel saltare un avversario con un sombrero prima di appoggiare il pallone al compagno appostato alle sue spalle.

 

Ventura ora dovrĂ  capire se il problema accusato da Zappacosta a Palermo possa comprometterne la presenza in campo nelle prossime partite, se l’ex atalantino dovesse però essere arruolabile per il tecnico granata sarĂ  difficile cambiare la coppia di terzini.

 


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