Ritorna Martinez, ritorna tutto l’attacco a disposizione di Giampiero Ventura. Che ha ora la possibilità di varare dei cambiamenti tattici importanti già in vista della sfida contro il Palermo. Cambiamenti richiesti dalla piazza, suggeriti da Cairo (che ha ammesso come il mister ci stia pensando), e necessari a una squadra apparsa scarica di idee e con la testa annebbiata. Cambiare, a volte, fa bene. Nei momenti di crisi, poi, diventa necessario: senza buttare all’aria il lavoro pregresso, ma evolvendosi.
E così torna di moda, con il rientro dell’attaccante venezuelano, quel tridente che bene ha fatto contro la Sampdoria e che, per cause di forza maggiore, non si è potuto riproporre contro il Chievo Verona, nemmeno a gara in corso, quando sarebbe stato più che necessario per dare una scossa in seguito al rigore realizzato da Birsa. Con Amauri sempre fuori dalla lista dei 25, il Torino ha ora quattro attaccanti a disposizione, che possono essere disposti in una linea a tre piuttosto camaleontica, soprattutto in base all’impiego di due suoi elementi: proprio Martinez, da un lato; Maxi Lopez, dall’altro.
Nel primo caso, Glik e compagni guadagnerebbero in rapidità e in mancanza di punti di riferimenti, con il tridente che verrebbe completato da Immobile e Belotti, molto veloci soprattutto in fase di contropiede. Nel secondo caso, invece, l’argentino si posizionerebbe al centro, come attaccante-boa a favorire l’inserimento degli altri due compagni. Con un Palermo in difficoltà per gli innumerevoli cambi di allenatore, e con un Torino che ha assoluto bisogno di invertire la rotta per dare un segnale forte, l’occasione sembra davvero molto ghiotta per Ventura, la cui panchina, nonostante le dichiarazioni, resta comunque traballante. Osare di più può convenire, sotto diversi punti di vista.