Dopo la sosta il Torino non cambia risultato e continua a perdere però lo fa in maniera diversa. I granata al San Paolo hanno dimostrato di essere vivi e hanno tenuto aperta la partita fino alla fine contro un grande Napoli, spettacolare sopratutto nel primo tempo.
L’atteggiamento e la condizione sono piaciuti, il dubbio che mi viene però è che siano derivati dalla difficoltà della partita. Mi spiego meglio. Contro il Napoli il Toro non aveva nulla da perdere, la vittoria della squadra partenopea era quasi data per scontata dai bookmakers e pertanto i granata non avendo posizioni di privilegio da difendere si sono espressi al meglio.Alla fine sono stati sconfitti solamente dalla maggior classe degli uomini di Sarri che a forza di giocate precise e veloci hanno provocato qualche errore della difesa nelle occasioni dei gol subiti, più lievi nel primo, più gravi nel secondo.
Adesso il Toro prima di affrontare una partita simile a questa avrà tre partite dalle quali dovrà ricavare sempre dei punti e possibilmente vincerne almeno un paio per ritornare nella parte sinistra della classifica, che adesso, con una partita in meno, lo vede più vicino al sesto posto che al terzultimo. Saranno queste gare che dovranno dire se il Torino è effettivamente una squadra diversa da quella brutta vista nelle ultime due partite del 2015 e da quella presuntuosa della prima parte del campionato dove i granata spesso hanno perso o non vinto incontri nei quali partivano da favoriti: solamente contro il Frosinone, Palermo e Bologna hanno rispettato il facile pronostico, in molte altre partite hnno scelto di non rischiare “tanto alla fine un gol lo facciamo“, col risultato poi di perdere o pareggiare contro squadre sulla carta e sul campo inferiori.
Ritornando alla partita di oggi si è vista una maggiore convinzione nell’attaccare anche se di azioni offensive concluse con un tiro pericolso c’è stata solo quella del colpo di testa di Quagliarella, le altre o sono state sventate all’ultimo da inteventi difensivi o sono state concluse con tiri o sballati o deboli. In mezzo al campo c’è stata una maggiore dinamicità nel far girare la palla perchè il Napoli pressando alto lasciava qualche spazio in più sulla mediana rispetto a squadre che schierano dieci giocatori dietro la linea della palla nella loro metà campo. Anche il reparto difensivo si è disimpegnato meglio sia in fase di possesso che di non possesso se si escludono però il secondo gol subito e i troppi lanci sballati di Bovo.