Alessandro Gazzi e il Toro, un tiraemolla continuo. Sebbene il centrocampista non sia più un elemento imprescindibile all’interno della formazione granata, è pur vero che, ed è la valutazione che si sta compiendo in queste settimane nelle stanze della dirigenza di via Arcivescovado, l’ex Siena sia uno dei fedelissimi di Ventura, di quelli che quando chiamati in causa ha sempre saputo rispondere “presente”. Per questo la cessione del mastino della linea mediana, che apparentemente e numeri alla mano potrebbe sembrare più che verosimile, sta diventando in verità un argomento molto delicato.
Il Cagliari è in pressing (ma senza troppa fretta, e Gazzi è parte di una rosa di nomi che comprende anche Nocerino, per esempio), e al giocatore non dispiacerebbe la prospettiva di essere impiegato con maggiore regolarità. Ma sostituirlo in questa parentesi del mercato invernale portebbe essere meno facile del previsto, soprattutto visto che Sanjin Prcic fatica a convincere il tecnico a puntare su di lui, in caso di partenza del giocatore che ha appena rinnovato il suo contratto fino al 2017.
Ecco perché ogni possibile discorso da intavolare sul giocatore sta in verità subendo un rallentamento: niente accordi, se prima il Torino stesso non avrà sciolto le sue riserve. Nel caso, se ne riparlerà a giugno, quando a bocce ferme e con tutta la serenità del caso, valutare la cessione dell’ex Bari potrà essere molto più semplice, di fronte alla prospettiva di giocare poco. Le prospettive sono molteplici. Gazzi stesso attende.