Il Napoli è in piena lotta Scudetto e può contare sul miglior realizzatore della nostra Serie A. Gli azzurri sembrano una squadra pronta a lottare fino all’ultimo per traguardi importanti, grazie alla ritrovata continuità e alla maggiore attenzione nell’approccio alle partite mostrata rispetto alle passate stagioni. Grande merito va sicuramente a Maurizio Sarri, che ha superato, con il lavoro, le critiche di inizio stagione e ha convinto anche i più scettici.
Sarri ha vissuto una carriera su campi di provincia: dal Sansovino al Sorrendo passando per Perugia, Grosseto e Alessandria, solo per citarne alcuni. Dieci anni di “gavetta” prima di arrivare in Serie A con l’Empoli. Una stagione, quella vissuta con i toscani, sorprendente e meritevole di attenzioni. Il tecnico ha saputo dare una fisionomia di gioco a una squadra che si riaffacciava dopo qualche anno nella massima serie e soprattuto ha ottenuto una salvezza tranquilla. Con grande umiltà e sacrifico, Sarri è riuscito a vincere alla grande il confronto con la Serie A e si è meritato l’attenzione di molte squadre importanti.
Bello anche l’attestato di stima e rispetto nei confronti del Grande Torino prima della partita del 6 maggio: “Il Grande Torino ha rappresentato tanto per la storia del calcio italiano e per quella del nostro Paese. Quella del Grande Torino è una storia che ho letto e riletto fin da quando ero ragazzino, che ho sempre sentito molto vicina a me. Per quello che il Grande Torino ha rappresentato, credo che chiunque abbia avuto l’onore di indossare la maglia granata abbia sentito un’emozione diversa”. Parole al miele verso il Torino e la sua gloriosa storia.
Dopo l’ottima stagione alla guida dell’Empoli, per Sarri è stato il momento di scegliere una nuova panchina. Non sono mancati anche gli accostamenti a quella granata, quando Ventura sembrava poco motivato a prolungare la sua avventura al Toro. Il più deciso è stato, però, De Laurentis che ha offerto a Sarri la panchina della sua città natale. Un progetto ambizioso, tanti campioni a disposizione e ottime condizioni economiche: un’offerta irrinunciabile.
L’avvio di stagione con il Napoli non è stato dei migliori: due punti nelle prime tre partite. Il pubblico ha iniziato a storcere il naso e addirittura Maradona si è esposto contro il nuovo tecnico degli azzurri. Sarri ha reagito con grande intelligenza e ha continuato a lavorare con grande abnegazione. I risultati sono arrivati subito: 14 vittorie e 2 pareggi nelle successive 16 partite tra campionato e Europa League. Un filotto interrotto solo dalla sconfitta di Bologna. Il lavoro di Sarri ha pagato e il Napoli ha tutte le carte in regola per la conquista dello Scudetto. L’ultima prova a superare sarà quella della continuità in tutto l’arco della stagione. Gli azzurri, nelle ultime stagioni, hanno spesso vissuto di alti e bassi, concentrazione e presunzione. Per vincere un campionato servono umiltà e attenzione in tutte le partite. Umiltà e attenzione che hanno caratterizzato la carriera di Sarri.