Anche se il mercato aprirà ufficialmente le danze il 4 gennaio, le operazioni  – alcune sottotraccia altre ormai venute alla luce – hanno preso il via già da tempo e nel caso del Torino sono quelle che porterebbero alla corte di Ventura almeno due giocatori: un vice Baselli, l’obiettivo primario, e un attaccante.

 

Da Kramaric a Marquinho, i primi nomi a finire sulla lista di Petrachi: per la punta del Leicester rimane un forte interesse nonostante sembri lontano l’affondo decisivo ed è una situazione che accomuna l’attaccante croato al brasiliano dell’Udinese. Per Marquinho, nelle ultime ore, si sono fatte avanti diverse società verdeoro e il nodo rimane quello legato al tipo di trasferimento: ecco perché la pista al momento si è raffreddata, con l’Udinese che preferirebbe, eventualmente, una cessione a titolo definitivo e non un prestito con diritto di riscatto, operazione caldeggiata invece dai granata. Nonostante anche il nome di Valdifiori sia tornato alla ribalta dopo quanto accaduto la scorsa estate (l’ex Empoli sembrava vicinissimo al Toro prima del passaggio definitivo al Napoli), le parole del suo agente, che di recente ha confermato che il centrocampista non si muoverà dalla Campania, chiudono ogni spiraglio, compresa l’idea di uno scambio con Maksimovic. Sul serbo Cairo è stato piuttosto chiaro e il rinnovo contrattuale ha scritto la parola fine ad una possibile partenza a gennaio.

E a proposito di uscite la rosa non sarà certamente rivoluzionata: la partenza di Amauri, completamente fuori dal progetto tecnico, non muoverà gli equilibri, mentre l’altro attaccante meno impiegato del quintetto, Martinez, resterà con l’obiettivo di convincere Ventura e risalire nelle gerarchie del tecnico. Chi di spazio ne ha trovato poco è uno degli intoccabili della scorsa stagione, Alessandro Gazzi, ed ecco perché intorno al nome del centrocampista si sono moltiplicate le voci che lo vedrebbero in partenza. Destino condiviso con Prcic: entrambi sono chiusi da un Vives di cui il Toro ha dimostrato di non poter fare a meno. 

 


Toro, ecco il Napoli

Toro, il 2016 si apre con un Maksimovic in più