Torna la primavera, torna il Toro. I granata, dopo la delusione per essere usciti in Europa League e dopo un mese di marzo a corrente alternata, trovano le forze psicofisiche per condurre un mese ad altissima intensità, non perdendo nemmeno una partita. Anzi, vincendone una importantissima: quel derby che mancava da vent’anni e che, tra le mura amiche dell'”Olimpico”, viene finalmente portato a casa da Glik e compagni.
Prima dei bianconeri, però, ci sono tre incontri che il Toro non può fallire, proprio per arrivare al derby con la giusta concentrazione, senza ansie da classifica: un bolide di Quagliarella e una rete del solito Glik permettono di vincere contro l’Atalanta, poi ci sarà l’1-1 contro la Roma e quello, in rimonta, con il Sassuolo a Reggio Emilia. Con i giallorossi, tra l’altro, si consumò un’aspra polemica a fine gara: protagonista fu Florenzi, che, lamentandosi del gol di Maxi Lopez (forse viziato da un’irregolarità) a fine partita gelò i cronisti affermando che “forse la Roma dovrebbe lamentarsi di più, ci fischiano sempre contro“. Parole non proprio dolci da parte di colui che è stato anche l’autore del gol per i capitolini, passati in vantaggio su un rigore, dubbio per la verità, fischiato a Moretti.
Ma polemiche o non polemiche, dopo 5 punti in cascina (ai quali si aggiungono i tre della fine del mese precedente ottenuti contro il Parma), arriva il derby. È bolgia vera. Fuori dallo stadio, qualche disordine, con il pullman bianconero danneggiato da un sasso. I tifosi ospiti, dentro, rispondono gettando un petardo verso la curva Primavera che costerà alla Juve la squalifica della curva e uno strascico, onestamente poco nobile, di polemiche. La squadra di Allegri passa in vantaggio con un gol capolavoro su punizione di Pirlo che lascia Padelli completamente basito, esattamente come, qualche minuto dopo, sempre dai piedi del centrocampista verrà colpito un palo. Ma il Toro non si fa spaventare, e comincia ad attaccare. Sempre di più. Darmian, impiegato a sinistra, sbaglia uno stop che diventa in realtà un assist a se stesso, entra in area e batte Buffon. Esplode di gioia l’Olimpico, che festeggerà poco dopo, grazie a una rete di Quagliarella che, infortunandosi cadendo, riesce a infilare il portiere avversario e a portare alla vittoria, storica, i tifosi granata.
Caroselli finali e festa in piazza, un altro tabu è stato sfatato. Ma si deve continuare a pensare al campionato, e a quella rincorsa al sesto posto che è di nuovo più che possibile. Ma a Palermo succede l’inverosimile: il Toro dopo aver recuperato il doppio svantaggio, riesce con Maxi Lopez a centrare, verso la fine della gara, la rete del 3-2, che avrebbe permesso verosimilmente ai granata di agguantare la vittoria. Ma Gervasoni, su suggerimento di un assistente, ferma tutto e annulla la rete. “Probabilmente quell’episodio ci ha impedito di arrivare in Europa” ha ripetuto a più riprese Ventura, quando interpellato. L’amaro in bocca, dopo il dolce sapore della vittoria nel derby, resta. E il mese di aprile finisce, con tante speranze e la consapevolezza, però, di avere un margine d’errore davvero molto basso, per centrare un obiettivo che fino a qualche mese prima sembrava assolutamente impensabile.