Più gol (per merito non solo o non tanto degli attaccanti, quanto della fase offensiva in generale) segnati da un lato, più gol subiti dall’altro. Dopo 16 partite il Torino di Ventura può cominciare a tirare le somme, per capire cosa correggere durante la lunga pausa natalizia, per tornare all’Epifania più forte di prima, con l’obiettivo Europa League nella testa. E se l’attacco è il reparto che appare in maggiore difficoltà, è altrettanto vero che pure in difesa qualcosa da registare c’è.

 

Posto che alcuni gol sono arrivati, purtroppo, a causa di qualche infortunio di troppo in porta, è comunque da tenere sott’occhio il dato che riguarda, in generale, le reti che in sedici gare la squadra granata ha subito finora: 20, rispetto alle 18 dello scorso anno, quando però il rendimento della compagine venturiana era decisamente meno soddisfacente. Allora, infatti, erano solo 17 i punti conseguiti, cinque in meno rispetto a quelli attuali.

 

A far la differenza è ovviamente la maggiore concretezza di Glik e compagni sotto porta, ma di fronte a questo dato fa ancora più scalpore il fatto che la differenza reti dei granata sia soltanto a più due, quando, ed era una considerazione comune, la retroguardia del Toro è da sempre considerata il punto di forza della squadra. Qualche disattenzione dei singoli di troppo, si diceva, così come qualche incertezza, ma altre volte è sembrato mancare proprio il meccanismo di protezione dell’area, dove il filtro dei centrocampisti si è trovato in difetto nei momenti chiave.

 

Insomma, qualcosa su cui lavorare in Sisport alla ripresa dei lavori c’è. E in un anno in cui il Toro vuole “alzare l’asticella“, non può certo venire meno la solidità difensiva, marchio di fabbrica dei collettivi allenati da Ventura.

 

 


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