In una partita dove è stato soprattutto il Toro a dire la sua, colpisce come, ed è cosa rara, siano stati gli avversari, la Roma in questo caso, ad aver avuto maggior possesso palla rispetto ai granata. Ben il 59% contro il 41% della squadra di Ventura, che però si è rivelato piuttosto sterile, vista la bravura di Glk e compagni a chiudere ogni possibile spazio al temibile, ma con le polveri bagnate, reparto offensivo giallorosso. È questa la statistica che, alla luce della prestazione vista in campo, più di tutte sorprende, perché, per quanto riguarda il resto, i dati raccolti da European broadcast development non tradiscono le attese.

 

È stato infatti il Toro a rendersi più pericoloso rispetto agli spenti avversari capitolini: 10 tiri, di cui 5 in porta, contro i 6 (4 verso lo specchio) degli avversari; 5 occasioni da gol a 4; 6 contropiedi a 1 e 23 passaggi sbagliati a 25. Una buona prova, senza dubbio, che smentisce la sensazione nel post partita di Nainggolan (“dovevamo vincere noi“) e che anzi conferma come i granata siano in crescita rispetto al mese nero di ottobre. Va contro, invece, rispetto a quanto ci si poteva aspettare, il computo dei falli: l’irruenza della squadra di Garcia non è sempre stata punita, con 11 falli subiti dal Toro contro i 18 della Roma, quando ci si aspettava il contrario.

 

Parlando di singoli, il giocatore che per concretezza più emerge è il granata Belotti: due le azioni da gol (ex aequo con Dzeko) e tre i falli subiti, compreso quello del rigore che ha permesso al Toro di pareggiare con Maxi Lopez. Buona anche la prova di Peres che ha tirato per due volte, crossato altrettante ed è il terzo tra i granata ad aver percorso la maggior distanza kilometrica (davanti a lui, in testa, c’è Vives, seguito da Bovo). Un Toro a trazione anteriore, quindi, che sa però mantenere la sua solidità difensiva. Quando riuscirà a concretizzare di più, allora sarà davvero molto difficile da affrontare. In tutte le gare. In tutti i campi.

 

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