L’obiettivo dichiarato è raggiungere la Serie A, anche se c’è la coscienza che la qualità della rosa non è come quella del Cagliari, vero schiacciasassi del campionato. Eppure il Cesena si sta dimostrando una squadra di assoluto livello, tra le migliori di tutto il panorama calcistico cadetto. 27 punti, 4 in meno del sorprendente Crotone, attualmente secondo in campionato. Una formazione rocciosa, quella del tecnico Drago, che segna con una certa regolarità (23 reti, il Cagliari ne ha segnate 30), ma subisce molto poco, con soli 13 gol in passivo. Merito dell’organizzazione complessiva che ha saputo dare il tecnico al suo canonico 4-3-3, dove proprio l’ex Toro Alfred Gomis è riuscito a ritagliarsi un posto da titolare tra i pali, scavalcando nelle gerarchie l’esperto Agliardi.
Un mix di giocatori esperti (Cascione e Succi, per esempio, ma anche Perico e il giovane, ma navigato, Kone) e giovani di belle speranze: su tutti, il centrocampista Sensi che sta veramente attirando su di sè gli occhi di molte squadre di Serie A e estere. Grande qualità e quantità da parte del classe ’95 al quale già adesso si può dire che la Serie B stia molto stretta al giocatore originario di Urbino, che Drago ha deciso di non chiamare per la trasferta di domani contro il Toro, così come Caldara, difensore, altra giovane promessa in forza ai romagnoli.
Un Cesena temibile, che deve però ancora trovare la giusta quadratura del cerchio per poter diventare davvero la seconda forza del campionato. Intanto, in Coppa Italia ha già fatto vedere di cosa è capace: il Lecce, allora allenato da Asta, è uscito sconfitto con un sonoro 4-0 (segnò una doppietta Rodriguez, ora alla Sampdoria); nel turno successivo, il terzo, mentre il Toro batteva il Pescara i bianconeri affrontavano il Catania, ripescato a tavolino dopo la gara con lo Spal, e vincevano segnando altre 4 reti, subendone una. Il livello ora è più alto, ma l’intenzione di non sfigurare all’Olimpico c’è tutta, anche per darsi ulteriori stimoli per il prosieguo del campionato.