Quando il Toro è piombato nel mese e mezzo peggiore di questo inizio di stagione a rischiare di affogare sono stati tutti, chi più chi meno. Gli attaccanti, i centrocampisti e anche i difensori: sul banco degli imputati il reparto maggiormente presente è stato quello difensivo, a tratti irriconoscibile se lo si paragona alla scorsa stagione. E con esso il suo simbolo che è anche simbolo del Toro, Kamil Glik: il capitano ha attraversato un momento di grande appannamento che ha trovato il suo punto più basso a Roma, contro la Lazio. Da lì la lenta risalita e una ritrovata serenità in concomitanza della crescita dei compagni di reparto, Bovo e Moretti e della squadra. Tutto questo mentre le stanze di Via Arcivescovado si trovavano ad essere assai frequentate: pioggia di rinnovi e foto ricordo a testimoniare gli avvenuti accordi.
E Glik? In estate ha tenuto banco la situazione contrattuale del giocatore (unitamente a quella di Maksimovic): sirene inlgesi, tedesche ma poi rinnovato amore al Toro, con la promessa strappata al presidente di venirsi incontro. Tradotto: un nuovo contratto e un adeguamento economico a cifre da top player. Dopo gli annunci arrivati negli scorsi giorni e riguardanti Maxi Lopez e di Bruno Peres, due giocatori con i quali la società ha dovuto trattare per trovare l’intesa, è logico aspettarsi che a breve possa accadere lo stesso con Glik (e a ruota Maksimovic).
Indizio non di poco conto il fatto che Petrachi, prima della gara di Bologna, interpellato su Glik si sia sbilanciato non poco, sottolineando che l’intenzione della società sia quella di accontentare un giocatore che vorrebbe un adeguamento dal punto di vista economico. Raro sentire il direttore sportivo granata parlare di cifre senza avere in mano la soluzione (qui le parole di Petrachi): ed è logico aspettarsi che da un momento all’altro possa toccare anche al polacco, il cui contratto (rinnovato prima della grande stagione che lo ha visto protagonista tra campionato ed Europa League) scadrà il 30 giugno 2017.