Una settimana sicuramente particolare per Giuseppe Vives. Ma lui la lascia scorrere con tranquillità, come nulla fosse. Non importa che sia arrivata l’ufficialità (in verità già nell’aria) del suo rinnovo, il terzo da quando è in granata, che lo porterà anche l’anno prossimo, per la sua sesta stagione consecutiva, a restare all’ombra della Mole. Non importa che, sabato, abbia realizzato una delle sue reti più belle in carriera, con un colpo da posizione defilata, scartato il portiere avversario, che a distanza di due giorni continua a restare nella mente dei tifosi. “Io sono solo contento per i tre punti“ aveva dichiarato a caldo, al termine della gara contro il Bologna, nella zona mista dell’Olimpico. Dimostrando di avere già la testa verso la prossima partita, contro il Cesena, dove i granata si giocheranno il passaggio di turno in Coppa Italia.
Umiltà, abnegazione, e voglia di mettersi in discussione nonostante l’anagrafe non sia dalla sua. Ha l’atteggiamento di un ragazzino, nel senso più bello del termine, Giuseppe Vives, che da quando è arrivato in granata, cinque anni fa, in Serie B, ha saputo accettare panchine (tante, in cadetteria) e critiche, mantenendo sempre le spalle larghe e dimostrandosi molto più leader silenzioso di quello che ci si poteva aspettare. È cresciuto anno dopo anno, proprio come i giovani giocatori granata poi migrati verso altri lidi, ed è diventato sempre più importante all’interno del sistema tattico, ma anche degli equilibri di spogliatoio, della squadra. E contro il Bologna, gol o non gol, è stato tra i migliori della gara: tanta sostanza, tanta voglia di non mollare mai nonostante gli avversari facessero di tutto per anestetizzare la partita.
Vives ci ha provato, e ci è pure riuscito. È riuscito a salutare il suo rinnovo fino al 2017 con un gol stupendo, che non fa altro che confermare quanto in questo momento sia un giocatore difficilmente sostituibile. Ha tutta la fiducia di Ventura, e un possibile futuro in società, una volta che deciderà di smettere. Per ora, tuttavia, questa ipotesi è ben lontana dall’essere presa in considerazione, e l’ex Lecce che l’anno prossimo avrà battuto il suo personale record di permanenza in una squadra (proprio con i giallorossi restò 5 anni) è pronto a ritagliarsi un altro spazio da protagonista in questa stagione. In pochi lo avrebbero detto, lui ci ha creduto. E gli applausi dell’Olimpico se li è davvero meritati tutti.
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