Una seconda giovinezza. È un Molinaro diverso, quello che il tifoso del Toro ha la possibilità di apprezzare in questi mesi. Diverso da quello, pur positivo, della scorsa stagione, che riuscì a meritarsi la conferma dopo qualche settimana di incertezza legata al rinnovo del contratto, che avrebbe dovuto essere automatico ma che automatico non fu. Ed è ripartito con un concorrente sulla fascia temibile, sicuramente di livello, quale Danilo Avelar.

 

L’infortunio del brasiliano ha però permesso all’ex Parma di mettersi in mostra, e i risultati sono stati brillanti. Da quando è sceso in campo, infatti, non ha praticamente mai fallito, se si esclude l’errore che ha favorito la rete del Genoa nel pareggio-beffa per 3-3 dell’Olimpico. Ma si è trattato, appunto, di un episodio, per un giocatore che continua a macinare kilometri sulla fascia sinistra, difendendo e attaccando con profitto.

 

Non proprio un dettaglio irrilevante per un giocatore che, dopo 32 primavere, continua a dire la sua in un campionato difficile come quello della Serie A e che, ancora per qualche gara, si troverà la titolarità praticamente garantita dall’assenza di Avelar. Poi, per Ventura, sarà dura scegliere, anche se gli elogi da parte del tecnico non sono mancati. “Lui, come altri, è un veterano: aiuta i giovani. Può sbagliare, ma non tradisce mai” ha dichiarato il tecnico al termine di Atalanta-Torino. Un bell’attestato di stima, che dimostra la grande fiducia nei confronti del giocatore, tornato alla ribalta per una coincidenza, probabilmente, ma anche per grandi meriti. Il Toro, oltre a un uomo spogliatoio, ha ritrovato un’arma in più sulla fascia. Un patrimonio da sfruttare.

 


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