Che fine ha fatto Josef Martinez? È questo uno degli interrogativi che si sono posti i tifosi del Torino. Lo scorso anno il venezuelano, alla sua prima stagione in Italia, aveva scalato le gerarchie nelle scelte di Ventura giocandosi spesso un posto da titolare con Quagliarella e soprattutto Maxi Lopez. Tra campionato e coppe aveva totalizzato bene quaranta presenze – arricchite da sette gol – che lo avevano fatto diventare l’ottavo giocatore più utilizzato dall’allenatore granata. In questo campionato, con anche l’arrivo di Belotti, sembra però aver perso posizioni nelle gerarchie in attacco e spesso si è dovuto accontentare della panchina.
Finora Martinez ha collezionato, in campionato, solamente cinque gettoni sui dodici complessivi a disposizione. Nelle cinque partite in cui è sceso in campo, soltanto in due è stato schierato da titolare: contro la Fiorentina e contro il Chievo Verona. I minuti che Ventura gli ha concesso il venezuelano non è riuscito a sfruttarli al meglio, tanto che l’unica prestazione convincente di questa stagione è stata finora quella in Coppa Italia contro il Pescara, partita nella quale è anche riuscito ad andare in gol. Con la propria nazionale, questo avvio di stagione non è stato certo migliore: Martinez fa sì sempre parte dell’elenco dei convocati per vestire la maglia de La Vinotinto, ma spesso si è dovuto accontentare delle panchina, come è successo anche nella gara dello scorso giovedì contro la Bolivia. La partita di questa sera contro l’Ecuador, se Noel Sanvicente (il ct del Venezuela) glielo permetterà, potrà essere un punto dal quale ripartire per tracciare un nuovo percorso in questa stagione.
Se il rendimento di Martinez non dovesse migliorare nelle prossime settimane, non è da escludere la possibilità di una sua cessione (più probabilmente in prestito considerando anche che si tratta di un giocatore di appena 22 anni, essendo nato nel maggio del 1993) nel mercato di riparazione. Le prossime giornate di campionato, dalla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta in poi, saranno quindi decisive per il futuro dell’attaccante.