C’è molta attesa da parte del Toro, di rivedere in campo Nikola Maksimovic. Il difensore, fratturatosi a inizio settembre il quinto metatarso del piede sinistro, avrebbe dovuto rientrare, secondo le iniziali previsioni, proprio per la gara contro l’Atalanta. Poi, la doccia gelata da parte di Giampiero Ventura, che nel postpartita del derby aveva reso noto come, in verità, i tempi di recupero sarebbero stati più lunghi, rispetto alle iniziali, ottimistiche, previsioni.
Ottimistiche, perché la frattura del piede occorsa al centrale serbo era simile ma non uguale a quella che, due anni fa, colpì Larrondo, costretto a uno stop forzato di un paio di mesi (subentrarono poi problemi di natura muscolare, completamente estranei alla lesione ossea): una rottura incompleta, per l’argentino; totale, invece, per il serbo, che di conseguenza necessita di maggior tempo per recuperare appieno e tornare quindi regolarmente a disposizione di Ventura.
Il recupero, però, procede a gonfie vele, tanto che le valutazioni di quest’ultimo periodo sono particolarmente positive. La mobilità del piede è infatti sensibilmente migliorata e le valutazioni delle prossime settimane permetteranno di capire se ci saranno speranze (ottmistiche, di nuovo, ma non eccessivamente) di vederlo in campo già prima della sosta natalizia o se invece dovrà aspettare la gara del 6 gennaio, che il Torino giocherà in casa del Napoli che, gioco del destino, cercò per tutta l’estate di acquistare l’ex Stella Rossa. C’è tutta l’intenzione, da parte del giocatore, di riprendersi il Toro e di non perdere la stagione che era cominciata con ben altri auspici: la consacrazione finale in Serie A dopo due buone annate. E aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo, mai dichiarato ma nemmeno troppo celato, dell’Europa League.