Una partita super. L’ennesima. Anche ieri Andrea Zaccagno ha disputato una gara di altissimo livello tra le file della Primavera, confermandosi tra i profili più interessanti della sua leva, classe ’97. Perfetta è la descrizione che di lui, proprio alle colonne di Toro.it, ha redatto Antonino Asta: “Portiere padrone dell’area, buon piede, molta personalità. Ha solo bisogno di mettere massa, di crescere dal punto di vista fisico“. Insomma, tutto quanto in linea con la sua età, e, soprattutto, tutto confermato proprio nella sfida di ieri contro la Lazio quando, nel momento di maggiore difficoltà della squadra di Longo, il numero 1 granata ha saputo chiudere la porta con efficacia, senza bisogno di interventi spettacolari, ma chirurgicamente, anticipando spesso la giocata dell’avversario.

 

Una prova di grande maturità da parte del portiere che, già contro la formazione biancoceleste, lo scorso anno si esaltò particolarmente, contribuendo nella finale di campionato a vincere lo scudetto. Ieri, si è ripetuto, confermandosi elemento indiscutibilmente utile per Moreno Longo, che non sembra poter fare a meno del suo estremo difensore. Anche in campionato, infatti, il giocatore padovano ha disputato otto gare su otto, così come in Youth League, dove la sua titolarità non è stata messa in discussione. E il pensiero va anche al futuro, a quando, cioè, si affaccerà nel campionato professionistico.

 

Difficile pensarlo subito al Toro, anche se il precedente di Donnarumma al Milan, proprio in questa stagione, potrebbe portare diversi allenatori a osare di più. Ma in casa granata, oltre a chi già c’è, va ancora gestita la situazione dei fratelli Gomis (con Alfred che scalpita e che sta giocando molto bene a Cesena) e difficilmente si potrà affidare la porta a un freschissimo ex Primavera. Il Toro però sa di avere un potenziale gioiello tra le mani, che deve ora riuscire a mantenere alto il livello di concentrazione, per aiutare, e ha dimostrato di saperlo fare eccome, la squadra a raggiungere altri successi. I tifosi intanto si coccolano il giocatore, con numerose dimostrazioni di affetto attraverso i suoi profili nei Social Networks. La favola-Zaccagno, fortunatamente, continua.

 


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Gomis bravo ma sfortunato, Aramu non convince